Grugliasco: cittadini e associazioni unite per aiutare i bisognosi

di Athena Pesando

Sabato scorso il circolo PD di Grugliasco ha consegnato a sei ragazzi  del progetto SPRAR (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) alcuni vestiti che erano stati raccolti presso la parrocchia di San Massimiliano Kolbe. Don Franco Ferro Tessior aveva comunicato durante la messa l’iniziativa ai cittadini grugliaschesi, i quali hanno donato i propri vestiti. Franco Zerbin e Dario Lorenzoni, segretario del circolo PD Grugliasco, hanno poi raccolto i vestiti e li hanno consegnati ai ragazzi, organizzando per l’occasione un piccolo rinfresco.

<Dopo l’iniziativa del 2 febbraio, L’Italia che resiste, è nata spontanea l’idea di fare una raccolta di indumenti per i bisognosi – dice Dario Lorenzoni – abbiamo deciso di destinare gli indumenti ai ragazzi dello Sprar, a Grugliasco ne abbiamo una quindicina. Tutto questo è stato possibile anche grazie alla cooperativa Liberi tutti e all’aiuto dei cittadini grugliaschesi che hanno donato i propri abiti>.

Ad accompagnare i ragazzi c’è Gianluca, un volontario di “Liberi tutti” <Aiuto i ragazzi dandogli ripetizioni di italiano. Adesso stiamo partecipando a un bando di Unesco e Juventus per un progetto che cerca di superare le barriere dell’inclusione sociale attraverso mezzi come lo sport, promuovendo iniziative di questo tipo sul territorio>.

I ragazzi sono tutti giovanissimi, il più grande ha 24 anni, hanno tutti fatto le scuole medie qui in Italia, chi a Grugliasco e chi a Torino, e ora stanno imparando dei mestieri. <Mi piace l’Italia, non voglio cambiare di nuovo paese. Sono qui da due anni, ho frequentato le scuole medie e ora sto facendo il corso per diventare magazziniere – dice Francis, 18 anni, che viene dall’Algeria –  A Grugliasco sono arrivato sei mesi fa, è una bella città, mi piace molto. Certo, vivere da solo senza la mia famiglia non è facile, mia mamma è morta otto mesi fa, mentre stavo in Italia; cinque mesi fa ho cercato di telefonare a mio papà ma mi ha risposto la segreteria e non l’ho più sentito. “Liberi tutti” sta facendo molto per noi, però non è facile trovare lavoro per tutti, siamo tanti>. Anche gli altri ragazzi raccontano esperienze simili fatte di speranze e voglia di imparare e crearsi un futuro, lavorare e riuscire a comprarsi una bella casa in cui vivere, e allo stesso tempo di una forte tristezza e nostalgia per la propria famiglia rimasta nei paesi di origine.