ECLETTICO E COINVOLGENTE MATTHEW LEE AL CAP 10100
Il pianista e autore rock’n’roll ha portato la sua musica, a volte più rigorosa a volte mischiata con il pop, al CAP 10100.
Il risultato è piacevole e fresco.
Energia e spettacolo uniti a una buona musica, sono anche gli elementi vincenti del suo live, ricco di cover e di brani originali. Le cover vanno da Tchaikovsky a Bennato, passando per
Jerry Lee Lewis, Bob Darin e l’immancabile Elvis, ma anche Rossini e accenni di Bach. Non a caso appaiono i compositori classici perché Matthew, e il fratello chitarrista Frank, hanno una
formazione da conservatorio sulla quale però ha preso il sopravvento la passione per il R’n’r derivata dagli ascolti paterni. Ed è alle sue riletture in chiave rock’n’roll del
repertorio classico che i due dedicano uno specifico divertente medley.
Tra un virtuosismo pianistico e l’altro Matteo si ispira e omaggia tutto quel panorama di pianisti R’n’r che hanno diffuso negli anni ’50 quello stile musicale.
Le sue mani corrono veloci sulla tastiera sempre all’insegna del ritmo e dell’energia coinvolgendo il pubblico che risponde molto bene. È d’altronde impossibile restare fermi e impassibili a quelle “martellate” sul
piano a quelle note scintillanti suonate ad una velocità supersonica ed infatti la gente in sala inizia a ballare, trasformando in una grande sala da ballo il CAP.
Ma c’è spazio anche per la chitarra che a volte si avvicina al rock. Ad accompagnare i due fratelli Orizi ci sono anche un bassista ed un batterista, pulsante base ritmica su cui si
appoggiano i solisti.
Con un vestito rosso Matthew cattura l’attenzione del pubblico con un fare istrionico, spettacolare e divertente che riporta in scena una musica che sta alla base di tante cose. Nell’ora
e mezza di concerto si omaggia il glorioso rock’n’roll degli anni ’50 rivisto in chiave contemporanea senza nessuna velatura malinconica.
Divertente, scanzonato coinvolgente.