Circoscrizione 4Torino

Futuro di via San Donato

E se un giorno quel traffico intenso delle 18 o quell’aria pesante di smog diminuisse? E se lo spazio fosse di nuovo destinato a favore delle persone, magari migliorando la vivibilità e l’accesso ai servizi di quartiere?

E’ con queste suggestioni che ieri sera, 7 febbraio 2023, si è tenuta un’assemblea pubblica presso il salone parrocchiale dell’ Immacolata Concezione di Via Saccarelli 10, per ragionare, figure dell’amministrazione locale e cittadina e residenti, sul futuro della Via San Donato.

Dopo i dovuti ringraziamenti alla Polisportiva, alla Parrocchia, ai Presidenti comunali e alla Assessora Foglietta che ha partecipato in presenza all’assemblea, Il Presidente della circ. 4, Alberto Re, introduce i lavori della serata: “Di solito siamo abituati a vederci a cantieri avanzati o già finiti, con questa assemblea invece vogliamo provare a riflettere insieme alla cittadinanza per costruire insieme proposte e visioni da cui far nascere un progetto.”

A partire da un documento approvato in larga maggioranza in Consiglio di Circoscrizione, la cittadinanza, molto partecipe e presente all’invito, ha quindi avviato un confronto sulla possibilità di rendere Via San Donato una strada a senso unico.

A prendere la parola dal pubblico diversi cittadini, il rappresentante dell’Associazione Shopping San Donato, gli amici di Piazza Paravia, la consulta della Mobilità Ciclistica e alcuni rappresentanti di comitati spontanei della circoscrizione.

La sensazione generale è che il progetto potrebbe accontentare molti, ma non tutti: dal punto di vista dei commercianti, avere un cantiere in corso, i cui tempi sappiamo essere lunghi e indefinibili potrebbe compromettere il già difficile momento che si trovano a fronteggiare, con gravi perdite dovute da più fattori, e con molti negozi che di fatto “resistono” ma non si sa per quanto. Aleggia una sfiducia generale.

Altro pollice verso da chi sostiene che questi progetti di modifica della viabilità inciderebbero non poco su tutta la zona, senza contare che alcune pedonalizzazioni non sono state ben gestite nel corso degli anni.  Si aggiungono problemi collaterali, che fanno parte del tessuto cittadino come la raccolta differenziata, il tema dei senza tetto che abitano alcuni punti della circoscrizione, il sistema di raccolta delle acque che non funziona, poca rigenerazione dei parcheggi.

Alcuni dati condivisi ci aiutano a comprendere però di cosa stiamo parlando: in una strada con due corsie da circa 300 mt ciascuna, circolano due linee di pullman, le macchine, i mezzi pesanti per il carico/scarico, biciclette e monopattini.  Nella Via Cibrario a titolo d’esempio le corsie sono decisamente più larghe.

E se gli aspetti negativi sono per lo più di preoccupazione per il futuro, gli aspetti positivi toccano ambiti di bene comune, quali la necessità di un patto per la salute dei cittadini, il desiderio di avere maggiore vivibilità dei quartieri, e anche perché no, la consapevolezza che il cambiamento se ben pensato possa giovare a tutti.

Lo sguardo ampio ci consente di dire che il momento è propizio per pensare a nuove progettualità: è un buon inizio di una discussione con il territorio, per guardare alle soluzioni condivise, alle proposte e anche alle necessarie cautele,  invece che ai problemi noti.

L’idea che il quartiere possa in qualche modo cambiare e migliorare a me personalmente non dispiace affatto, se poi fosse pedonalizzata come anche qualche cittadino ha pensato ad alta voce… seguiranno aggiornamenti.

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