Appuntamento con la “cantantessa” al Flower Festival con un gruppo di sette musicisti e tre diversi set di canzoni
Sono passati un po’ di anni da quella volta che fece sussultare il pubblico dell’Ariston portando al Festival di Sanremo la sua “Confusa e felice”, con tanto di gemiti iniziali, voce spezzata, chitarra distorta.
Sono passati anni, in cui Carmen Consoli ha attraversato varie fasi, restando però fondamentalmente sempre molto se stessa, apparentemente schiva, cercando di apparire solo lo stretto necessario, priva di ogni smania di presenzialismo, libera di scrivere quanto si sente di farlo, così come fare uscire i dischi quando ne sente la necessità.
Carmen Consoli ha attraversato il rock e la canzone d’autore, la musica pop e quella tradizionale della sua Sicilia, diventando una figura unica nel panorama musicale italiano, così spesso condizionato dalle mode passeggere.
Il concerto diviso in tre parti: dopo la prima dedicata al concept del “sogno” sotteso al nuovo disco, la seconda vira al repertorio più rock mentre la terza ai grandi successi della sua carriera. Il tutto con una band composta da sette musicisti, tra cui quel Massimo Roccaforte chitarrista e mandolinista, Antonio Marra alla batteria, Marco Siniscalco al basso, Adriano Murania al violino, Emilia Belfiore al violino, Concetta Sapienza al clarinetto ed Elena Guerriero al pianoforte.