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La minoranza del Paese

di Pier Paolo Soncin, capogruppo PD Consiglio Comunale di Grugliasco

Almeno ad una cosa ci dobbiamo rassegnare: oggi chi è favorevole a politiche di accoglienza è sicuramente minoranza in questo Paese. E probabilmente in tutto il mondo occidentale.

Però, forse, qui sta la sfida. Il punto da dove ricominciare a lavorare per ritrovare un “senso” all’essere di sinistra in un panorama che assomiglia pericolosamente sempre più agli anni trenta. Ieri gli ebrei, oggi i migranti, in un’assurda corsa verso un degrado morale senza fine. Una situazione figlia della crisi economica e di una politica che per molti motivi non è più in grado di generare una visione prospettica di società ma si limita colpevolmente a seguire gli impulsi che arrivano da un’opinione pubblica spaventata e preoccupata per il proprio futuro.

Però, per paradosso, la questione migranti e l’assurda guerra tra poveri scatenata dai media mainstream che incitano vergognosamente all’odio razziale, può rappresentare l’occasione per ricompattare un fronte progressista che non si rassegna alla perdita dei valori di umanità e solidarietà che dovrebbero rappresentarne la cifra.

Il Partito Democratico potrebbe farsi promotore di una mobilitazione a favore di una gestione più “umana” e adeguatamente complessa del fenomeno migratorio senza intestarselo direttamente e accogliendo tutti quelli che ci stanno, partiti associazioni, movimenti culturali. Potrebbe in tal modo dimostrare di aver compreso, almeno in parte, gli errori fatti abbandonando quella parte di società che oggi guarda altrove o semplicemente non vota.

Oggi il Partito Democratico rappresenta l’unica forza organizzata in grado di mettersi a disposizione di una nuova realtà civica portatrice di proposte nuove, che creino cultura, partecipazione ed innovazione sociale.

Non abbiamo bisogno di leader. Abbiamo bisogno di tempo per ragionare del mondo che vogliamo, di cosa ci piace e non ci piace dell’Europa. Proviamo a ragionare sul lungo termine e lasciamo per un attimo da parte i calcoli elettorali. Preoccupiamoci di cosa vogliamo lasciare ai nostri figli, di quale mondo, con quale idea di società.

Non buttiamo via questa occasione.

 

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