Come si vota negli Stati Uniti?
Oggi, 3 novembre 2020, i cittadini americani vanno alle urne per eleggere il presidente degli Stati Uniti, scegliendo fra quello uscente Donald Trump, 74 anni, e lo sfidante democratico Joe Biden, 77 anni, ex vicepresidente durante l’amministrazione Obama.
Secondo tutti i sondaggi, Biden dovrebbe ottenere più voti di Trump. Ma questo potrebbe non bastare per entrare alla Casa Bianca. Perché? Secondo la legge americana, non sono i cittadini a eleggere direttamente il presidente, ma 538 «grandi elettori»: un numero pari alla somma dei senatori (100) e dei deputati (435) che compongono il Congresso, oltre ai tre rappresentanti del District of Columbia, dove si trova la capitale Washington. In ogni Stato, votando per il presidente, i cittadini eleggono i grandi elettori. Entro l’8 dicembre, data ultima sancita a livello federale, devono essere risolte le dispute sul voto. Il 14 dicembre si riunisce il collegio elettorale degli Stati Uniti, che voterà per eleggere formalmente il presidente americano. Entro 9 giorni i loro voti saranno poi inviati al Senato, dove saranno contati in seduta comune dal nuovo Congresso il 6 gennaio. Gli elettori votano Stato per Stato ed il sistema è maggioritario ovunque tranne che in Maine e Nebraska: chi vince uno Stato, quindi, si prende tutti i voti elettorali che assegna.
Per diventare presidente bisogna ottenerne almeno 270.
Gli americani voteranno anche per rinnovare tutti i 435 seggi della Camera, dove il mandato dei deputati dura due anni, e un terzo del Senato, ovvero 35 seggi, dove il mandato ne dura sei. Oltre alla Casa Bianca, dunque, in ballo c’è la maggioranza al Congresso, che può facilitare o complicare la vita del prossimo presidente. Al momento i democratici hanno in mano la Camera, riconquistata nel 2018, dove hanno 232 seggi contro i 197 conservatori. I repubblicani hanno invece la maggioranza al Senato, riconquistata nel 2014, con 53 seggi contro i 45 del partito avverso (e 2 indipendenti). In palio ci sono poi 13 poltrone da governatore e migliaia di cariche elettive statali e locali.