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Guardando al 4 marzo. Dalla parte giusta

di Gianluca Treccarichi

Siamo ormai nella campagna elettorale per le prossime elezioni politiche del 4 marzo prossimo. Arriviamo a questo appuntamento con la consapevolezza di aver fatto il possibile per mettere il paese sulla strada giusta per uscire completamente dalla crisi. Questo mentre le opposizioni si preoccupano di costruire fake news e facili promesse per creare consenso; sullo sfondo, una parte di Italia si concentra a formulare le teorie più fantasiose sull’intrigo dei “sacchetti biodegredabili amici del PD”.

Il Partito democratico guarda ai fatti concreti: molto abbiamo fatto, molto si dovrà ancora fare: dove lo riterremo più opportuno servirà anche fare autocritica su noi stessi per migliorare.  Il rilancio industriale è il primo asse su cui si fonda questa fase positiva. Nel primo semestre del 2017 la produzione industriale italiana ha fatto registrare un +2,3 per cento che è stato il miglior risultato tra tutti i maggiori paesi europei. I dati confermano anche la grande capacità del nostro paese di esportare i propri prodotti, le proprie eccellenze, all’estero. Nascono in questo settore solo negli ultimi anni, circa 10 mila nuove aziende. Per quanto attiene i consumi, tra il 2013 e il 2016 la spesa è aumentata del 4 per cento. Le famiglie spendono di più in questi ultimi anni e lo fanno soprattutto anche in beni che hanno il fine di aumentare la propria qualità della vita (dalle vacanze, alla cura personale o alla ristorazione). Unanime il parere positivo da parte dell’Ocse e dell’Istat sulla situazione economica del nostro Paese, che risulta essere in netta ripresa grazie alle politiche riformiste attuate del Partito Democratico: industria 4.0 e Jobs Act su tutte. Riforme nel mondo del lavoro a cui si sono aggiunte importanti riforme nel campo del Welfare, come il REI, che mette al centro la persona e la sua dignità, evitando il mero assistenzialismo. Senza queste riforme probabilmente l’Italia sarebbe ancora ferma. Le nostre scelte hanno prodotto importanti risultati ma tanto abbiamo ancora da fare. Non lasceremo campo alla politica dei populismi e delle facili promesse: si può scegliere di fantasticare su complotti sui sacchetti della spesa e si può invece adoperarsi per la politica del fare. Ciò che conta è scegliere di stare dalla parte giusta.

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