Cronache

Chi realizza le panchine giganti che si diffondono in Piemonte?

di Nicola Ginoble

È sempre entusiasmante vedere un’idea nuova mettere le ali e volare in alto per scoprire nuove persone, nuovi approcci alla vita e nuovi modi di vedere cose già familiari.

Così è accaduto per la Panchina Gigante. Tutto è iniziato come un progetto tra amici e vicini di casa, e adesso sta conquistando il cuore e la passione di molte persone, che difficilmente avrebbero immaginato di guardare un giorno le montagne e i vigneti italiani seduti su un pezzo di arredamento da esterni fuori scala.

Dalle Grandi Panchine di Chris Bangle, ormai un’attrazione simbolo dell’Alta Langa, nasce l’iniziativa BIG BENCH COMMUNITY PROJECT (BBCP) per sostenere le comunità locali, il turismo e le eccellenze artigiane dei paesi in cui si trovano queste installazioni fuori scala.

BBCP è un’iniziativa no profit promossa dal designer americano insieme alla moglie Catherine, cittadini di Clavesana dal 2009, per unire la creatività del team di designer della Chris Bangle Associates S.r.l. alle eccellenze artigiane di quest’area del Piemonte. Le attività del BBCP – a carattere esclusivo senza fini di lucro – prevedono sia il supporto tecnico a chi vuole costruire una nuova Grande Panchina ufficiale, sia la collaborazione con le eccellenze dell’artigianato locale per realizzare prodotti a esse ispirati, che possano dare un piccolo contributo all’economia e al turismo locali, nel segno dello spirito positivo che le Grandi Panchine portano in questa zona.

Una parte del ricavato di ogni vendita, come le donazioni fatte da chi realizza una nuova panchina, sarà devoluta dal BIG BENCH COMMUNITY PROJECT ai Comuni coinvolti e destinata a sostegno delle comunità locali.

L’idea positiva delle Panchine Giganti ha ormai varcato i pacifici confini del Piemonte! Come la nostra BIG RED BENCH #1 ha ispirato gli appassionati a costruirne altre, alcuni visitatori provenienti da lontano hanno portato con sé un ricordo così forte delle panchine, da indurli a riprenderne il concetto nelle loro terre. Magari un giorno vedremo una “Panchina della Pace” in un’area veramente travagliata del mondo, dove la possibilità di sedersi, guardare le cose da una prospettiva più fresca, e sentirsi di nuovo come un bambino, è disperatamente necessaria.


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