Dove vai in vacanza?
di Eliana Lattes
Quest’anno la fatidica domanda “dove si va in vacanza?” è giunta un po’ più tardi degli anni scorsi; in effetti si pensava quasi che l’estate 2020 sarebbe stata in qualche modo annullata o comunque che le possibilità di viaggiare e/o andare al mare sarebbero state estremamente ristrette.
A un certo punto sembrava che tutti i confini sarebbero rimasti chiusi fino a settembre – soprattutto per gli italiani – che le spiagge avrebbero avuto restrizioni che le avrebbero rese quasi impraticabili, che prendere gli aerei sarebbe stato costosissimo e i posti imitati a un terzo della normale capienza, eccetera eccetera.
Ma da quando le cose sono iniziate a cambiare ed è stato dato il famoso “liberi tutti”, gli italiani sono caduti dal pero ed hanno capito che forse questa estate non sarebbe stata proprio da accantonare al fondo di un cassetto e si sarebbe potuto riuscire a salvare il salvabile.
Per chi ha perso il lavoro o è in cassa integrazione, sappiamo che questa estate sarà decisamente difficile, ma quali sono le mete dell’italiano medio in vacanza?
La Sardegna sembra essere la candidata ideale per questa complicata estate: spiagge larghe, calette isolate, ville con piscina e una vita notturna non completamente annullata per la felicità dei più giovani.
In generale,ci dicono i tour operator, si afferma una tendenza a viaggiare comunque in Italia, anche se molti confini sono aperti e le compagnie aeree propongono grandi offerte e sconti per non far viaggiare aerei mezzi vuoti. Inoltre la psicosi di massa dovuta alle informazioni dei media e l’obbligo di quarantena – spesso a proprie spese – in molte mete hanno ulteriormente scoraggiato il viaggiatore.
Per quanto riguarda i viaggi già prenotati la faccenda è stata più complicata: inizialmente non si capiva nulla, non si sapeva quando e se i confini sarebbero stati aperti e se viaggiare sarebbe stato sicuro; alcune compagnie aeree hanno offerto voucher o – più raramente – rimborsato fin da subito, altre hanno aspettato fino all’ultimo per poi proporre o voucher senza scadenza per assicurarsi la fedeltà dei clienti, oppure viaggi equivalenti in altre mete (spesso all’interno dei nostri confini).
Di sicuro il turismo ha fortemente risentito della pandemia: tra le agenzie che si sono ritrovate costrette a chiudere i battenti, le aziende più grosse (vedi ad esempio Alpitour) che si sono ritrovate con un fatturato nullo per più di tre mesi e che solo molto lentamente stanno riprendendo, le spiagge, i villaggi e gli hotel che nonostante il numero inferiore di prenotazioni e di clienti sono costretti ad assumere più personale.
Ma il vero bilancio di questa estate si potrà solo avere una volta raggiunto l’autunno, quando si vedrà un quadro più preciso sia dell’impatto economico sia sanitario che questa estate avrà portato al nostro paese… nel mentre auguriamo a tutti vacanze in sicurezza.