“VOCI” dei Sense Of Creation: quando la musica ha un significato sociale
di Chiara Barison
Il disco dei Sense of Creation non è solo un concept album, ma un messaggio di speranza.
Forsaken Era, uscirà a metà settembre e i testi saranno tradotti in diverse lingue per permettere alla maggior parte delle persone di comprenderne il significato.
“Nonostante le difficoltà della vita c’è una via d’uscita, c’è sempre una luce” spiega Elisa Tomaselli, la voce della band.
Elisa vive sulla sua pelle gli effetti della schizofrenia paranoide da quando era una bambina perché una persona a lei molto vicina ne è affetta. Il primo singolo, intitolato “Voci”, vuole dare il giusto rilievo ad un tema ancora tabù: gli abusi sui minori e le conseguenze psicologiche che continuano a perseguitarli una volta diventati adulti.
Suggestiva e piena di significato la location del servizio fotografico che accompagna l’album, l’ex manicomio di Collegno nella zona ancora da ristrutturare.
Luci e ombre della vita si alternano nelle tracce seguendo il flusso di un’esistenza autentica e sofferta. Il dolore assume le sfumature di una catarsi: “Il tempo gioca un ruolo importante, senza le esperienze negative non saremmo le persone che siamo oggi”.
Nelle foto Elisa tiene tra le mani un orologio da taschino, simbolo per eccellenza dello scorrere del tempo.
La musica ha giocato un ruolo importante nella sua vita, è stata l’àncora di salvezza che le ha permesso di resistere alle tempeste che volevano destabilizzarla. “Ho iniziato a studiare canto nel ’98 per poi laurearmi al DAMS” racconta, “è importante avere una formazione perché la base fondamentale è la teoria, poi si deve implementare con la parte pratica. Le due cose devono andare di pari passo”.
L’intro in latino sintetizza alla perfezione il senso del messaggio che il disco vuole trasmettere, “Forse un giorno, in futuro, sarà piacevole ricordare anche questo”. Per conoscere meglio i Sense of Creation seguiteli sulla loro pagina Facebook: https://it-it.facebook.com/senseofcreation/