RIAPRE IL VILLAGGIO LEUMANN
Articolo di Chiara Barison
Collegno combatte la pandemia con la riapertura del Villaggio Leumann: ieri, domenica 5 luglio, sono riprese le visite guidate alla scoperta dello storico villaggio in stile liberty. Il punto di ritrovo è la bella Stazionetta di Corso Francia 326.
La storia della famiglia Leumann inizia tra i campi di cotone e lino. Il fondatore del famoso cotonificio di Collegno, Isacco Leumann, sceglie la città dello smemorato nel lontano 1874. Il luogo perfetto per far sorgere la fabbrica viene individuato in 64.000 mq di terreno incolto dotato di canali, fondamentali per l’approvvigionamento di acqua ai fini della produzione.
Il vero visionario della famiglia è uno dei figli di Isacco, Napoleone, che gli succede nel 1876. L’erede che custodisce l’esperienza Leumann comprende che per aumentare la produttività dei suoi operai deve permettere loro di condurre una vita tranquilla e confortevole.
Per questo motivo si rivolge al suo amico e architetto Pietro Fenoglio, importante esponente della corrente liberty del tempo, che tra il 1875 e il 1907 fa sorgere dal nulla il villaggio che vediamo ancora oggi.
Tutte le casette erano dotate di un giardino e un piccolo orto, considerato che la maggior parte degli operai dell’epoca aveva un’estrazione contadina. Le abitazioni erano assegnate a seguito della valutazione di una commissione capeggiata da Napoleone stesso, tenuto conto dello stato di bisogno della famiglia richiedente. Tutte dotate di gabinetto, non mancavano di acqua corrente e illuminazione elettrica.
Per la cura dell’igiene personale vi era un edificio apposito dotato di docce e vasca da bagno, ora centro ricreativo.
La struttura che oggi ospita la biblioteca era un convitto gestito da suore, sorto per accogliere le giovani operaie provenienti da tutto il Piemonte. In questo modo era assicurata la sicurezza delle nubili lavoratrici lontane dalle famiglie.
L’imprenditore di origine elvetica dimostra di essere attento alla salute dei suoi dipendenti e dota il villaggio di un’infermeria. Utile in caso d’infortuni sul lavoro, ma anche vero e proprio punto di riferimento per l’assistenza medica di tutta la famiglia dell’operaio.
Alle donne era permesso di partorire in presenza di personale qualificato e, al momento di rientrare al lavoro, era possibile affidare i propri figli alle cure delle puericultrici che gestivano l’asilo nido.
Per Leumann non era meno importante l’istruzione: all’interno del villaggio troviamo la scuola materna ed elementare che nel 1903 ha iniziato ad accogliere i figli degli operai di giorno e i lavoratori stessi di sera, così da combattere l’analfabetismo predominante in quegli anni.
Il metodo Froebel, tecnica di apprendimento utilizzata nella scuola Leumann fino agli anni ’60, ha ispirato l’associazione Amici della scuola Leumann. Attraverso giochi con lane e stoffe, il Leu Lab stimola la creatività dei bambini delle scuole collegnesi mantenendo vivo il legame con il territorio e la sua storia.
A completare il quadro di cittadina autonoma troviamo una piccola chiesa, ora operativa solo per matrimoni e funerali secondo il rito cattolico, e un ufficio postale, ancora oggi perfettamente funzionante.
Nel 2009 è stata inoltre inaugurata la Casa Museo in cui è possibile ammirare arredi risalenti al periodo in cui il villaggio era ancora popolato dai dipendenti del cotonificio, la cui attività è terminata nel 1972.
Gli ambienti sono decorati con pareti ricavate da parti di telai unite da fili colorati, simboli per eccellenza dell’attività tessile. Nasce la concezione della casa come punto di ritrovo per tutta la famiglia: i mobili non sono solo solidi ma anche piacevoli allo sguardo. I letti, che sembrano di robusto legno scuro, sono di resistente ferro indistruttibile dalle tarme e ospitano materassi prodotti dalla Leumann il cui tessuto è stato utilizzato anche per i sedili della prima 500 Fiat.
La visita si è conclusa presso il salone dell’Ecomuseo per assistere al concerto di musica classica tenuto da Martina e Carlo Maria Amadesi, rispettivamente al violino e al pianoforte.
Per maggiori informazioni visitate il sito www.villaggioleumann.it