3 importanti novità fiscali entrano in vigore il 1°luglio
Cento euro in busta paga
Dal 1° luglio scatta un provvedimento già deciso in legge di bilancio 2020, questa volta in direzione di riduzione del cuneo. Con il nuovo mese entrano in vigore le modifiche al bonus da 80 euro, i lavoratori dipendenti non dovranno fare nulla, saranno i datori – nel ruolo di sostituti d’imposta – a regolare le buste paga. Per gli undici milioni di lavoratori che costituiscono la platea dell’ex bonus Renzi (reddito da 8.174 a 26.600 euro), il beneficio mensile sale da 80 a 100 euro.
Stessa cifra recapitata al nuovo scaglione di redditi beneficiari, quelli fino a 28 mila euro: sono, a conti fatti, quelli che incassano l’aumento maggiore. Da lì a 40 mila euro di redditi, il bonus si trasforma in una detrazione fiscale decrescente fino ad azzerarsi: beneficio calante tra 480 e 80 euro per i redditi fino a 35 mila euro, tra 80 e zero per l’ultima fascia di stipendi. Il dl Rilancio ha chiarito che il bonus (sia Renzi, che il nuovo) è dovuto anche ai lavoratori che risultassero incapienti per il minor reddito di lavoro prodotto nel 2020, a causa del Covid. La manovra sul cuneo riguarda 16 milioni di lavoratori con un effetto da 7 miliardi e 458 milioni.
Bonus vacanze via App: fino a 500 euro fino al 31 dicembre
Le famiglie con Isee in corso di validità fino a 40 mila euro, possono richiedere con l’identità digitale Spid e l’App dei servizi pubblici IO un Qr-code da spendere presso strutture ricettive, agriturismi e b&b in Italia. Si può fare una richiesta per famiglia, ma l’utilizzo può essere anche da parte di un familiare che non ha fatto la richiesta. Il bonus è a calare: 500 euro per i nuclei composti da almeno tre persone, 300 euro per quelle di due e 150 euro per i single.
Il bonus, spendibile solo in Italia e solo in unica soluzione, è costituito da due parti: per l’80% viene incassato dalla famiglia come “sconto” direttamente dall’albergatore. Nel caso si abbia diritto a un bonus di 500 euro, per esempio, ne verranno sottratti 400 direttamente dal conto di fine-vacanza. Sarà poi l’albergatore a recuperare quella cifra in forma di credito d’imposta. Il restante 20% (i cento euro del nostro esempio) è invece scontabile dalla famiglia come detrazione Irpef (motivo per cui bisogna far attenzione alla capienza).
Ecobonus e sismabonus: maxisconti per i lavori edilizi
Al via il primo luglio, ma con nodi da sciogliere ai supplementari, è anche il maxi-credito d’imposta al 110% per i lavori edilizi di efficentamento energetico, antisismici, di installazione di pannelli fotovoltaici e colonnine di ricarica per i veicoli elettrici. La conversione del dl Rilancio potrebbe modificarne alcuni termini (probabile l’estensione a tutte le seconde case, mentre è in forte dubbio quella per gli alberghi, e taglio dei massimali di spesa), ragione per cui latitano i chiarimenti applicativi che potrebbe necessitare di qualche settimana.
Per la riqualificazione energetica, l’impianto di base prevede la detrazione potenziata per gli interventi effettuati dal 1° luglio al 31 dicembre che consentano il miglioramento di due classi energetiche (o del conseguimento di quella superiore, se il doppio salto fosse impossibile): si tratta di cappotto termico degli edifici e sostituzione degli impianti di riscaldamento. In presenza di questi lavori, anche gli altri interventi di riqualificazione (come gli infissi) vengono incentivati al 110 per cento. Per gli interventi di miglioramento in chiave anti-sismica, la detrazione d’imposta sale al 110% purché gli edifici non siano ubicati in zona sismica 4. Per questa tipologia di lavori, i contribuenti possono scegliere di rinunciare alla detrazione fiscale (che si incassa in cinque rate annuali) in cambio di uno sconto in fattura operato direttamente dalla ditta oppure della trasformazione in credito d’imposta da cedere a soggetti terzi (come le banche) in un accordo che consenta di fatto di avere il lavoro gratis. Possibile trasformare le detrazioni in crediti anche in relazione alle rate residue di “vecchi” lavori edilizi.