Una Fondazione per la Certosa di Collegno?
Molto difficile fare sintesi dell’enorme quantità di spunti emersi dal seminario web organizzato dal Dipartimento di Studi Storici dell’Università di Torino a conclusione del percorso lungo un anno dal titolo “Patrimoni da curare, archivi beni e luoghi delle istituzioni socio assistenziali e sanitari” a cui hanno partecipato insieme con il Rettore dell’Università e il sindaco di Collegno, esperti e studiosi che hanno portato il loro contributo e hanno fatto “parlare i muri”, unendo storia, identità dei luoghi e forme di riuso.
Molto meno difficile è riassumere “il manifesto” emerso per la Certosa di Collegno, luogo che ha costituito l’oggetto dell’attenzione di tutti e diventato un modello di studio che il Dipartimento dell’Università vuole continuare ad approfondire a cominciare dalle fratture biografiche di un sito che è stato diverse cose dal 1600 (prima villa nobiliare, poi sede dell’Ordine della Santissima Annunziata, poi Certosa, poi Ospedale Psichiatrico) ad oggi che è tante cose insieme: sede dell’ASL TO3 e di un grande Polo Sanitario, Polo Culturale presso la Lavanderia a Vapore, sede Universitaria, sede di un Liceo, di Uffici Comunali, del Consorzio di Igiene Urbana, un Parco, di Associazioni.
L’indice delle cose da fare lo hanno stilato gli stessi organizzatori, i professori Spione, Adorni e Tabor che forti dell’attenzione del Rettore Geuna hanno rilanciato sull’insediamento del Centro di Ricerche di Storia dell’Assistenza e delle Politiche Socio Sanitarie, promosso da una convezione siglata tra Università, Comune di collegno ed AslTO3 dentro i locali del complesso della Certosa e per il quale “forse è meglio trovare un nome più semplice”.
La seconda linea di azione riguarda la definizione di una progettualità unitaria e complessiva dell’intera area per la quale ottimi spunti sono venuti dalla presentazione di due giovani laureandi.
La terza linea emersa punta ad una valorizzazione della storia e degli archivi dell’ex Ospedale Psichiatrico, un patrimonio inestimabile e che può fare di Collegno uno snodo almeno regionale di una rete di conoscenze e di materiali che nei progetti nazionali “Carte da Legare” e “Mente in Rete” può trovare la giusta dimensione.
La quarta indicazione è quella che porta dritto verso la creazione di un sistema di accoglienza dei visitatori e degli utenti dei servizi che può trovare nella zona del Portale Juvarriano anche collocazione di un Museo della Certosa e dell’Ospedale Psichiatrico sul modello di tanti esempi fatti nel corso del webinar
Infine, seppure pronunciata a mezza bocca, è emersa la necessità di una governance dell’area e dei soggetti interessati, pubblici e privati, per dare vita ad una Fondazione Certosa di Collegno come strumento condiviso
Ci sono materiali per molti seminari ancora, ma anche la possibilità di onorare ancora una volta la promessa solenne di Cristina di Francia ( lei lo ha fatto!), quella di dare a questo luogo la funzione che merita
Sono molto interessato a tutto ciò che riguarda la Certosa di Collegno, ho lavorato come psicologo in Ospedale Psichiatrico per circa 30 anni, ora sono in pensione, ho 81 anni e sto bene (con alti e bassi dovuti all’età) e mi sono ritirato a Limone Piemonte nella Casa di Riposo Santo Spirito. Desidero segnalare un Sito, frutto del mio lavoro e con la collaborazione del dottor Ezio Cristina, intitolato
http://www.psichiatriaestoria.epizy.com. Grazie per l’attenzione ! Giorgio Tribbioli.