I propositi de La Voce della Dora per il 2020
Umberto D’Ottavio
Il 25 ottobre scorso ho assunto la direzione della storica testata “La Voce della Dora” registrata dal 1958 e che da allora ha avuto alti e bassi, ma la cui storia gloriosa andrebbe raccontata. Basti pensare che il primo direttore fu Diego Novelli, poi per molti anni Giuseppe Garelli il responsabile stampa e propaganda di via Chiesa della Salute 47, storica sede del Partito Comunista Italiano di Torino. Così come per molti anni, dal 1975 al 1985, fu direttore Maurizio Pallante, quello che poi è diventato uno dei più importanti teorici della “decrescita felice”, allora la Voce della Dora si riceveva per posta, in abbonamento e tirava oltre ventimila copie in zona ovest. Con la fine del PCI si chiuse una fase e toccò al PDS di Collegno mantenere la testata con uscite più o meno regolari, autofinanziate e consegnate nelle buche delle famiglie, soprattutto sotto elezioni. Direttore per più di venti anni è stato Maurizio Drappella e la grafica si ispirava a quella del Manifesto. Con la nascita del Partito Democratico è diventato una testata utile solo sotto elezioni, comunque usciva almeno due/tre volte l’anno. Con la direzione di Rosanna Caraci ha cercato di affrontare le sfide del digitale, nasce il sito e viene prodotta una versione cartacea stampata in via Bendini 11.
Le vicende politiche hanno portato a mantenere come editore l’ultimo segretario dei DS di Torino (il sottoscritto) che ne ha assunto anche la direzione con l’obiettivo di verificare la possibilità di rilancio.
In questi due mesi, grazie alla collaborazione di qualche volontario, abbiamo pubblicato sul sito decine di articoli che hanno avuto una media di circa 400 lettori (si possono vedere su word press) con visite che sono andate dal minuto fino ai quindici minuti. Queste visite arrivano grazie alla pagina facebook e al broadcast di whatsapp che rimandano al sito. Abbiamo anche due inserti pubblicitari che scadono con il 2019.
Che fare? Innanzitutto, serve? A chi? Credo si debba ripartire dal titolo, LA VOCE DELLA DORA, rimanda al fiume lungo 83 chilometri che attraversa un territorio importante da Bardonecchia a Torino, un’area che vede la presenza di numerosi strumenti di informazione, tutti condizionati o legati ai social, la cui rapidità di accesso è la loro fortuna, ma che spesso si ferma ai titoli. A noi piace la testardaggine di Luna Nuova, altri sono legati ai comunicati stampa delle amministrazioni locali o delle forze dell’ordine. Quasi mai c’è un approfondimento, ammesso che a qualcuno interessi. Infatti, questo è il problema dell’informazione oggi: arrivare prima conta di più dello spiegare le cose. E’ una battaglia persa? Non credo, l’informazione non è più e non sarà mai più quella di una volta, con il telegiornale che consentiva di dire “lo ha detto la televisione”, oggi molti dicono “l’ho visto su facebook”, ma non è la stessa cosa. Allora c’era una sola fonte di informazione oggi ce ne sono tante e si affermano di più quelle che arrivano più facilmente al lettore, poi c’è un problema di fidelizzazione, ma è già un livello superiore.
Quindi? Vogliamo provare a fare una scommessa più semplice e alla nostra portata: LA VOCE DELLA DORA può essere quello strumento dove chi fa le cose le scrive? Oppure, può essere quello spazio nel quale chi vuole cimentarsi con il tentativo di fare il giornalista, ci prova?
Questa è la nostra proposta diventare una testata dell’area attraversata dalla Dora Riparia, dove giovani giornalisti crescono e che fanno esercizio di scrittura raccontando quello che vedono, incontrano, sanno.
Non siamo in competizione con nessuno, siamo di sinistra (la nostra storia), siamo per il confronto democratico e ci piace saperne di più. Dimenticheremo qualcosa? Qualcuno scriverà prima di noi su qualche fatto? Non importa, noi se arriviamo dopo sarà perché aggiungiamo qualcosa all’argomento.
A febbraio convocheremo una riunione pubblica della redazione, insieme decideremo dove andare. Se qualcuno ci vuole raggiungere o dimostrare affetto con idee e suggerimenti può scrivere alla nostra mail lavocedelladora@gmail.com.
Grazie e buon 2020!
Se lo ritenete utile io ci sarò.
Buon 2020 ai lettori e alla redazione.