Grugliasco partigiana: dalla cittadinanza a Liliana Segre, il ricordo di Falbo al museo della Resistenza
di Athena Pesando
Anche il Comune di Grugliasco che ha voluto, il 16 novembre, dare a Liliana Segre la cittadinanza onoraria della città. <Abbiamo raccolto le firme in tempo utile per presentare la mozione nell’ultimo consiglio comunale. Le ho raccolte personalmente io e sono state apposte con favore da tutte le forze politiche sia di maggioranza che di minoranza, questo sta a significare che Grugliasco sottolinea ancora una volta il suo antifascismo ed è contraria ad ogni azione di violenza o ritorsione; la cittadinanza simbolica alla Segre rientra in quest’ottica. Anche i consiglieri che non hanno firmato la mozione hanno potuto farlo durante il consiglio comunale, cosa che è avvenuta> dichiara Dario Lorenzoni, segretario del PD di Grugliasco.
Nella mozione si legge chiaramente <Liliana Segre si è fatta, a partire dagli anni Novanta, testimone instancabile con un impegno profuso nell’educazione morale e civile delle giovani generazioni attraverso il valore etico della sua testimonianza sempre finalizzata ad un agire responsabile e “senza odio”> viene poi anche ricordato che il 17 marzo 2006 venne conferita la medaglia di argento al valor civile a Grugliasco, riconoscendone i meriti nella Resistenza e nella lotta di Liberazione dal nazifascismo.
Pochi giorni dopo si sono tenuti i funerali di Antonio Falbo, partigiano grugliaschese. Durante il rito c’è stata molta commozione, sono stati in tanti a parlare tra cui Fulvio Grandinetti, vicepresidente dell’ANPI e Pippo Rizzo, presidente della consulta antifascista. Molte sono le idee e le proposte che sono uscite per ricordare questa pagina di storia, qualcuno ha proposto di intitolare una via a Falbo. Per questo abbiamo parlato con Pippo Rizzo, che da anni spinge affinché si faccia un museo della Resistenza grugliaschese, o meglio si ri-faccia. Il museo infatti c’era già, era in una parte della biblioteca comunale, quando essa è stata ampliata, per problemi di spazio, vi è stata la necessità di smantellare il museo. Era composto da diversi oggetti: tavolette con fotografie dell’epoca, attrezzature usate nella Resistenza, anche qualche bomba disinnescata e qualche elmo.
<Il materiale c’è ancora tutto, accatastato in degli scatoloni che sono stati dati all’ANPI. È un peccato perché era davvero bello e completo. Era stato creato da Fedele Varallo, un nostro partigiano. – commenta Rizzo – Ne abbiamo creato un altro, molto limitato, nella scuola 66 Martiri, al secondo piano, insieme all’ANPI. Questa mostra però non si può definire museo, contiene delle foto che vanno dal 8 settembre 1943 fino all’eccidio dei nostri martiri. Purtroppo, dove è ora nessuno ci va da fuori, e sta alla sensibilità dei professori anche il portarci gli studenti. In un altro corridoio, nel piano di intermezzo, abbiamo poi sistemato 60 quadretti con i disegni di Federico Naso, un operaio che è anche artista, sono caricature che raccontano da quando sono entrati i tedeschi a Grugliasco fino alla Liberazione>.
Rizzo ci spiega che purtroppo per adesso non è possibile mettere in piedi un museo permanente, in quanto manca lo spazio fisico. <Sarei onorato se mi dicessero “c’è questo locale che si può predisporre a museo” e mi facessero fare un progetto per allestirlo. Ville storiche ne abbiamo, ma purtroppo sono impegnate da altri musei e progetti – conclude – Specialmente in questo momento in cui i partigiani che hanno combattuto non ci sono più, sarebbe necessario creare delle strutture che ricordino quel periodo>.