Scarlata: la Salute. Un bene comune da promuovere
Lavinia Dellera
La Città di Collegno ha sottoscritto con l’Asl To 3 il manifesto “la salute nelle città Bene Comune” promosso dalla delegata Anci la consigliera comunale Giovanna Scarlata con il Direttore di distretto Silvio Venuti e l’assessore alle politiche sociali Maria Grazia De Nicola.
<Il manifesto delinea i punti chiave e le azioni da mettere in campo nelle Città per migliorare gli stili di vita e lo stato di salute dei cittadini, – spiega Giovanna Scarlata – con l’obiettivo di realizzare ‘Health cities’, ovvero città consapevoli dell’’importanza della salute come bene collettivo e che, quindi, mettono in atto politiche mirate e chiare, per tutelarla e migliorarla> . Ogni punto del manifesto contiene le azioni prioritarie per il raggiungimento di questo obiettivo, promuovendo, a partire dall’esperienza internazionale, partenariati pubblico-privato per l’attuazione di progetti di studio sull’impatto di determinanti di salute nei contesti urbani.
L’invecchiamento e l’aumento della popolazione, “su cui si gioca il futuro delle nuove generazioni”, la gestione della cronicizzazione delle malattie e “gli squilibri che l’urbanizzazione comporta per il sistema sanitario” sono soltanto alcuni dei punti del documento, che coniugano preoccupazioni concrete a tangibili possibilità di azione messi in pratica dai comuni che possono e devono mettere in campo quelle buone pratiche di promozione della salute. Giovanna Scarlata presenta la situazione riferendosi a dati acquisiti che pongono più di una riflessione. <In Italia il 70 per cento della popolazione vive nelle città. Mentre nel 2016 a livello mondiale oltre la metà delle persone ha scelto di vivere in contesti urbani. Indipendentemente dalle loro specifiche competenze i sindaci devono occuparsi di queste problematiche. A fronte di questo, la salute non risulta essere più solo un “bene individuale”, ma un “bene comune”, che chiama tutti i cittadini all’etica e all’osservanza delle regole di convivenza civile, a comportamenti virtuosi basati sul rispetto reciproco accompagnati da informazioni chiare e precise>. Il bene comune è dunque un obiettivo da perseguire sia da parte dei cittadini, sia dei sindaci e degli amministratori locali che devono proporsi come garanti di una sanità equa, facendo sì che la salute della collettività sia considerata un investimento e non solo un costo.
<L’organizzazione della città e, più in generale, dei contesti sociali e ambientali – sottolinea la consigliera dell’Anci – è in grado di condizionare e modificare i bisogni emergenti, gli stili di vita e le aspettative dell’individuo, fattori che dovrebbero, dunque, essere considerati nella definizione ed orientamento delle politiche pubbliche>.