LA CRISI DEL SETTORE AUTOMOTIVE COLPISCE DURO I COMUNI DELLA ZONA AD OVEST DI TORINO
Avviato un confronto tra gli assessori al lavoro e le organizzazioni sindacali per avviare iniziative di sostegno e di intervento per fronteggiare la crisi della filiera produttiva dell’auto
La crisi, ormai conclamata, del settore dell’Automotive colpisce duro in tutta la Città Metropolitana di Torino ed in maniera ancora più seria nel territorio della Zona ad Ovest dove si concentrano gran parte delle attività del settore e del suo indotto.
Per questo lunedì 11 novembre gli assessori al lavoro dei comuni che fanno riferimento al Patto Territoriale (Collegno, Grugliasco, Rivoli, Venaria Reale, Pianezza, Alpignano, Druento, Rosta, Villarbasse, San Gillio, Buttigliera Alta) si sono incontrati con le organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL e di categoria per discutere delle situazioni di crisi che coinvolgono importanti aziende del territorio e diverse centinaia di lavoratori e lavoratrici.
I Comuni esprimono forti preoccupazioni per i ridotti volumi produttivi di Stellantis, l’unico grande costruttore del Paese. Da anni si assiste alla crisi di questo settore importante del nostro territorio, ma questa volta la situazione sembra essere più grave del previsto. Tanto più che persino in Germania si parla della chiusura di stabilimenti, con alcune migliaia di esuberi. Ma poiché la Germania è anche il nostro più grosso cliente in termini di esportazioni, specialmente nel settore della componentistica auto, questo la dice lunga su cosa ci aspetta.
Di fronte all’aggravarsi della situazione gli assessori hanno ritenuto utile convocare un coordinamento tra i Comuni dell’area per fare il punto della situazione e ragionare su quali azioni politiche e pratiche possono mettere in campo in questa delicata situazione della nostra area a sostegno delle persone coinvolte e delle aziende.
«Tutte le Istituzioni – sottolinea il presidente del Patto Territoriale Zona Ovest, Umberto D’Ottavio – devono fare la loro parte per un progetto di rilancio dello sviluppo. Coinvolgeremo la Città Metropolitana e soprattutto la Regione Piemonte per individuare quelle misure di sostegno alle imprese e per attrarre nuovi investimenti in un territorio che vede nella manifattura il suo principale elemento anche di coesione sociale».
«Siamo molto preoccupati per il reparto automotive su Grugliasco e sull’intera zona ovest – dice l’assessore al lavoro di Grugliasco Luciano Lopedote – Il nostro asse produttivo di corso Allamano è evidentemente in crisi, ma non vogliamo capannoni abbandonati. Non c’è nessuna intenzione di deindustrializzare la zona, ma vogliamo tutelare l’area industriale per evitare che altre aziende vadano via. Per fare ciò – continua l’assessore Lopedote – bisogna unire le forze e far sì che il Patto Territoriale svolga il ruolo di attrattore di aziende che, con il sostegno di tutti i comuni della zona ovest, supporti gli investitori. Purtroppo, la crisi non ha colpito solo Grugliasco, ma anche Rivoli, Collegno, Venaria e altri comuni. Ecco perchè ho pensato di istituire un tavolo di confronto con tutti gli assessori al lavoro dei comuni del Patto, che vorrei diventasse permanente. Un tavolo che serva a trovare soluzioni per l’intera zona e che ragioni non per singoli comuni. Non possiamo perdere il know how costruito in decenni sui nostri territori. Le nostre sono città ricche di esperienze ed eccellenze formative e lavorative, di scuole, di agenzie formative, di università, di manodopera e di lavori altamente specializzati. Bisogna tutelare tutto questo patrimonio e il Patto può riuscirci».
“Dobbiamo agire con tempestività e determinazione per proteggere l’occupazione e sostenere uno dei settori chiave della nostra economia – dichiara l’assessore al lavoro della Città di Collegno, Antonio Garruto -. Il confronto avviato con le organizzazioni sindacali rappresenta un passo fondamentale per identificare e costruire insieme misure concrete a sostegno dei lavoratori e delle aziende colpite dalla crisi della filiera produttiva dell’auto. Puntiamo con il coinvolgimento di tutti gli attori istituzionali preposti, a garantire la tutela dei posti di lavoro, a promuovere la riqualificazione professionale e a sostenere la competitività del settore attraverso investimenti mirati accompagnati da programmi di formazione».