Torino

TERRA MADRE – SIAMO NATURA

“Ricordiamoci che siamo natura, non siamo qualcosa di separato da lei”, un concetto semplice eppure illuminante. È difficile sentirsi natura imbottigliati nel traffico, seduti su di una scrivania al pc o al supermercato con il carrello, forse perché di naturale queste azioni hanno ben poco.

Che fortuna avere a Torino Terra Madre, che è capace di portare spaccati di mondo, di ricordarci che prendersi cura della natura significa prendersi cura di se stessi e di regalarci strumenti di incontro e riflessione.

Passeggiare per gli stand dell’evento di Slow Food è respirare biodiversità, è assaporare gusti che hanno storie dalle radici profonde. Tra i colori, i profumi e le facce orgogliose di chi li ha portati da lontano, scelgo come prima storia dai continenti quella di Alejandro e del suo cacao ecuadoreño.

“Nella nostra terra coltiviamo quello che possiamo chiamare un bosco-mangiabile, seminiamo non solo per noi ma anche per gli animali che abitano il territorio e facciamo in modo che le piante siano in armonia tra di loro. Oltre al cacao, abbiamo papaya, banani, mandarini, limoni, il nostro prodotto ha il sapore di tutti queste radici che si intrecciano”.

Alejandro sprizza felicità per l’opportunità di condividere i frutti di tanti anni di lavoro e di scambiare opinioni con persone che hanno la stessa visione di mondo, quella di lavorare per una relazione di reciprocità con l’ambiente.

“Oggi qui sono solo io ma rappresento tantissime persone del mio territorio che si sono impegnate in questo progetto, il nostro cacao è espressione di una zona molto particolare dell’Ecuador, è una specialità, uno di quei prodotti che vanno salvaguardati e protetti”.

Ed è questa la potenza di ogni persona e di ogni alimento presente all’iniziativa, un’espressione di resistenza, la voglia di sentirsi unici ma insieme, l’orgoglio di pezzi di mondo che hanno voglia di essere visti e valorizzati.

Sotto le note di “Around the world” dei Daft Punk, Dalì, Indigena Messicana, presenta e dà il benvenuto alla cerimonia di apertura ai 1200 delegati dei presidi Slow Food da 120 paesi che popolano la parte centrale del Parco Dora. Un telo colorato passa tra le tantissime mani e abbraccia il palco rotondo.

I sorrisi, i canti e i balli, emozionano, come i discorsi dei delegati dei vari Paesi, “Questa è una dimostrazione di pace, di riuscire a stare insieme al di là delle frontiere, le lingue, le credenze religiose”.

Si respira e si assaggia bellezza in questa edizione di Terra Madre. Alla prossima gustosissima puntata!

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