Musica e spettacolo

Il cantante e chitarrista Lucio Corsi ha portato il suo rock d’autore al Combo di Settimo Torinese

La musica in forma circolare riporta periodicamente suoni dal passato che contaminano l’espressione artistica contemporanea. Avviene da sempre e questo vale anche per la musica di Lucio Corsi, cantante e chitarrista che si è fatto conoscere per il suo rock d’autore venato di folk, pop, glam rock, progressive e cantautorato. Classe 1993, sedotto dalla musica e dal cinema fin da ragazzino grazie al film cult “The Blues Borthers”, Corsi è approdato per un concerto dal vivo al Combo – Suoneria di Settimo Torinese, evento organizzato in collaborazione con la Fondazione Piemonte dal Vivo.

Corsi è una persona a cui piace stare in disparte, nella sua casa in Maremma, che è un po’ la sua astronave, racconta lui, in effetti il 29enne artista toscano sembra precipitato con la sua nave spaziale sulla Terra da qualche pianeta distante. Tra i cantautori di nuova generazione Lucio Corsi è una sorta di alieno, un personaggio sui generi, estremamente freak, che a molti ricorda il Renato Zero degli esordi, ma anche un po’ Ivan Graziani.

Chissà cosa manca a Lucio Corsi per diventare una popstar?
Oggi Lucio Corsi è già al suo terzo disco, eppure continua ad essere considerato un’eterna promessa del nuovo cantautorato italiano. Il talento non gli manca, basti ascoltare le sue canzoni, piccoli gioiellini, il personaggio nemmeno.

Lucio Corsi ha più fan, forse, tra gli addetti ai lavori che tra il pubblico. Jovanotti è tra i primi a commentare i suoi post sui social. Francesco Bianconi ha prodotto il precedente disco “Cosa faremo da grandi?”. Tra chi lo segue, lo supporta e ha speso belle parole nei suoi confronti ci sono anche Cesare Cremonini, Malika Ayane, Colapesce, Vinicio Capossela, Victoria De Angelis dei Maneskin, Motta e Brunori SAS, suo primo produttore.

Non favorevole ad una sua partecipazione al Festival di Sanremo dirotta piuttosto sul Premio Tenco manifestazione che predilige per poter mantenere intatta la sua identità, e ne siamo convinti anche noi che debba rimanere intatto da certi circuiti che probabilmente lo snaturerebbero profondamente.
Lucio ci piace così, con i suoi tempi di accordatura per ogni brano, perfezionista, con le sue passeggiate in mezzo al pubblico, con il suo diagolo con il pubblico sempre più variegato e genuino.

Si prende una piccola pausa per poter scrivere e riposarsi da questo ultimo tour che ha concluso a Torino, da dove è partito. Tornerà presto, a noi sembra un’eternità, prossima primavera con qualche brano speciale ne siamo certi.

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