L’AREA EX MANDELLI VERSO LA RIGENERAZIONE URBANA
Dopo il via libera in Consiglio Comunale nel novembre 2020, venerdì 3 novembre la Giunta Comunale ha approvato in via definitiva il Piano Esecutivo della Variante Urbanistica dell’area delle ex Acciaierie Mandelli.
Dopo questo atto, dalla prossima settimana le società proprietarie dei terreni potranno richiedere il permesso a costruire dando vita ad una riqualificazione storica della Città di Collegno, dopo decenni dalla dismissione industriale del sito.
«Il progetto rappresenta un nuovo modello di pensare la Città» ha detto il Sindaco Francesco Casciano «Recuperare e bonificare il suolo compromesso e renderlo in gran parte permeabile e ad alta efficienza ecosistemica rappresenta, per la realtà italiana, una rigenerazione storica. Infatti nel nostro Paese non ci sono leggi, incentivi o disincentivi, che inducano a recuperare aree industriali provocando uno smodato e dannoso “Consumo di Suolo” giunto ormai a 2,4 metri al secondo di terreni impermeabilizzati. Collegno ha dovuto puntare quindi su un investimento di per sè economicamente vantaggioso, sostenuto quindi dalla vicinanza della nuova fermata della Metropolitana Certosa e dalla Stazione Ferroviaria unito al fatto di essere la prima città non capoluogo del Piemonte per qualità ed efficienza dei servizi. Qui nascerà un quartiere innovativo, praticamente senza auto, con caratteristiche urbane, ambientali e di vivibilità uniche, superconnesso con Torino e la Valle di Susa ed a pochi metri dallo stupendo “Central Park collegnese, il Parco Dalla Chiesa e dal Parco della Dora».
Quali sono le caratteristiche principali dell’intervento:
– 16mila mq di suolo recuperato
– 408 nuovi alberi piantati;
– 618 nuovi parcheggi tra pubblici e pertinenziali;
– 3 chilometri di piste ciclabili in quartiere che internamente è completamente pedonale;
– alloggi in affitto agevolato per circa 170 persone;
– quasi l’80% delle aree interessate dalla Variante Urbanistica che diventano spazi verdi e pubblici a
disposizione della Città.
Il Sindaco Francesco Casciano ha ringraziato il lavoro strategico dell’Assessore Barbara Martina prima e dell’Assessore Matteo Cavallone ora, della Dirigente Arch. Paola Tessitore e degli Uffici di Pianificazione Territoriale e, Lavori Pubblici e Pnrr che hanno saputo trasformare l’idea in una opportunità unica e concretamente realizzabile, fatto assolutamente non scontato.
Soddisfatto l’assessore alla Pianificazione territoriale Matteo Cavallone: «Collegno mette al centro l’aspetto sociale dell’urbanistica e la realizzazione di quello che dovrebbe essere un diritto di tutti, ma che troppo spesso non si riesce a realizzare a pieno: il diritto alla casa. Per questo, come da indicazioni del Consiglio Comunale e delle due forze di maggioranza, Partito Democratico e Collegno Bene Comune, sono previsti una cinquantina di alloggi in edilizia sociale con affitti agevolati per le categorie in difficoltà economica come giovani coppie, anziani con pensioni basse, famiglie con disabili, madri e padri single. Questa forma di social housing è la risposta migliore all’aumento costante di richieste di case a prezzi modici per far fronte alle difficoltà di chi, a causa della precarizzazione del lavoro e delle crescenti difficoltà a poter pianificare a lungo tempo la propria vita dal punto di vista economico, fa fatica a trovare la propria indipendenza ed autonomia nell’edilizia libera sul mercato».
Ormai dal 1996 le Acciaierie Mandelli si sono spente e anche gli altri insediamenti industriali hanno abbandonato in quegli anni il sito. Quest’area di oltre 43.000 mq è così diventata pian piano un luogo di degrado, talvolta occupata abusivamente.
Solo grazie a un accordo tra proprietà e comune in questi ultimi tempi si è riusciti ad arginare il fenomeno.
L’amministrazione comunale collegnese per sostenere la riqualificazione urbana di questi siti potenzialmente problematici ha costruito e dato gambe nel primo mandato Casciano, al programma di rigenerazione urbana, Collegno Rigenera.
Questo programma, oltre all’area Mandelli, ha compreso altre 20 zone della Città, di cui 2 sono già in fase di realizzazione -con Varianti Urbanistiche già completate e permessi a costruire già rilasciati- e altre 3 Varianti Urbanistiche imbastite con degli operatori interessati ad intervenire. Le trasformazioni urbanistiche e ancor più quelle che prevedono il recupero di aree, scontano un lunghissimo iter burocratico e molte difficoltà che rendono infiniti i tempi di realizzazione, a questo punto diventa indifferibile il cambio di normativa nazionale per evitare l’abbandono degli edifici dismessi e il continuo uso di suolo libero.