CollegnoZona Ovest

“MARCO CAVALLO” CITTADINO DI COLLEGNO, L’APPELLO DEL SINDACO CASCIANO: «CI CANDIDIAMO A OSPITARLO QUI»

La Città di Collegno si candida a ospitare Marco Cavallo, la scultura realizzata dai pazienti del manicomio di Trieste che nel 1973 diventò simbolo della volontà di superare e chiudere gli ospedali psichiatrici e che adesso, come si apprende dalle notizie di stampa, è stata “sfrattata” dai locali del Comune di Muggia in provincia di Trieste dove era custodita.

A Collegno il muro del manicomio è stato abbattuto nel 1977, un anno prima della legge Basaglia. Da allora le strutture dell’ex OP sono diventate un bellissimo parco secolare che accoglie l’azienda sanitaria locale, l’Università di Torino, un liceo, sedi comunali, associazioni, un centro regionale di danza e tanti progetti culturali «È un’opera patrimonio nazionale e Collegno, che è uno degli epicentri della rivoluzione basagliana, sarebbe la casa perfetta» commenta il Sindaco Francesco Casciano «Il mio appello va all’Associazione che gestisce l’opera: la nostra Città è il luogo naturale per ospitare Marco Cavallo».

Già pronta la possibile collocazione: il luogo identificato è il foyer centrale della Lavanderia a Vapore, l’edificio industriale dell’ex Op dove venivano lavati i panni di quello che fu, per la vicenda dello Smemorato, il manicomio più famoso d’Italia.

«Basaglia ha guidato la rivoluzione sociale che ha ridato dignità alle persone affette da disturbi psichiatrici» chiosa il Sindaco «Collegno con Agostino Pirella è stato una centrale delle rivolte culturali dentro i manicomi, qui Marco Cavallo si ritroverebbe così vicino all’opera di Mario Merz al Padiglione 14 che ospitò i pazienti “furiosi” completando l’excursus filologico di un superamento che ha fatto la Storia».

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *