Musica e spettacolo

Manuel Agnelli sceglie il Flowers Festival di Collegno per far partire il tour.

È una questione di qualità. E quella non manca al (Ex) leader degli Afterhours. Il primo tour da solista con una band speciale: composta da una parte i Little Pieces of Marmelade, reduci da X Factor, pestano su chitarre elettriche e batterie, e offrono quelle note vocali alte che non sono più nelle corde di Agnelli. Dall’altra Giacomo Rossetti dei Negrita, al basso, e Beatrice Antolini, appena scesa dal palco di Vasco Rossi, al piano, basso e suggestioni elettroniche.

La presenza di una band così compatta, che mette insieme l’esperienza (Rossetti e Antolini) e l’urgenza giovanile (DD e Frankie), rende il live più ruvido, graffiante. Come nel binomio “Non si esce vivi dagli anni 80” / “Male di miele”, due hit che infiammano il pubblico presente. Il sound è pieno, le casse vibrano a tutto spiano e Agnelli sembra interessato a far parlare soltanto la musica.

Con una scaletta tutta orientata su brani storici degli Afterhours, viene da chiedersi se non fosse più naturale riunire sul palco l’intera band, piuttosto che presentarsi come solista. Ma, d’altro canto, è innegabile che, con questa formazione, i pezzi abbiano un suono completamente diverso, rimane intatta l’infrastruttura, cambia l’approccio, che gode delle riletture dei musicisti talentuosi che accompagnano Manuel.

Dopo un bis su cui spicca una “Non è per sempre” cantata a squarciagola dagli astanti, Agnelli si congeda al piano sulle note malinconiche di “Ci sono molti modi”.

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