Mannarino tra musiche tribali ipnotizza al Teatro Concordia
Mannarino approda al Teatro Concordia di Venaria con doppio concerto e torna a suonare dal vivo con il suo sound originale ispirato da musiche tribali, elettronica e atmosfere futuristiche.
Si entra nel mondo di Mannarino con i brani “Africa”, “Fiume Nero”, “Agua”, “Apriti Cielo”, “Impero”, “Cantarè”, in cui si è dentro ad uno scenario quasi distopico, di lotta e resistenza.
Sul palco con lui ci sono nove straordinari musicisti, un palco iconico e ipnotico in cui è impontente la presenza di una statua dalle sembianze femminili, Dea e ispiratrice di questo tour come dell’ultimo disco “V”.
L’album “V” prodotto dallo stesso Mannarino è stato registrato tra New York, Los Angeles, Città del Messico, Rio De Janeiro, l’Amazzonia e l’Italia.
Mannarino va alla ricerca della sorgente tribale e atavica dell’umanità, proposta come unico e potente antidoto contemporaneo alla brutalità del disumano.
Tra i tanti temi affrontati dal cantautore nel disco Natura, patriarcato, animismo, femminilità, rapporto uomo-donna, il disco più politico e visionario della sua carriera dove l’amore, l’irrazionale e un senso magico della vita diventano strumenti reali di decolonizzazione del pensiero e di resistenza umana.
Poi, sulle note dei grandi classici dell’artista, inizia la festa officiata da una band eccezionale composta da Lavinia Mancusi, Simona Sciacca, Gioia Persichetti, voci e tamburi, il centro sonoro di tutto il set; alle chitarre e al basso Alessandro Chimienti ed Emanuele Triglia; alle tastiere e synth Seby Burgio; Puccio Panettieri e Mauro Refosco alla batteria e alle percussioni; Simone Alessandrini ai fiati e altri strumenti. Tutto il resto è da vivere.