Il tema delle ciclabili e della mobilità dolce è argomento che fa discutere in Circoscrizione.
Sebbene ci sia comune accordo sull’utilità delle iniziative che promuovono la transizione ecologica, i tentativi ad oggi realizzati e le proposte sul tavolo dei tecnici non convincono del tutto.
il 26 aprile si è riunita la seconda commissione della 4 a cui sono stati invitati a partecipare l’Assessora Chiara Foglietta (Transizione Ecologica e Digitale Innovazione Mobilità e Trasporti) i Funzionari della Divisione Mobilità e Viabilità, i Referenti della Consulta Mobilità Ciclistica e Moderazione Traffico.
L’ Architetto Massa illustra alle consigliere ed ai consiglieri, alle cittadine ed ai cittadini, la mappa degli interventi finanziati con i fondi React che non intervengono sulla 4 ma che di fatto coinvolgono lo stesso il territorio: il tratto di corso Francia per esempio, direttiva 7 biciplan, sarà un punto su cui riflettere rispetto al collegamento Collegno – Grugliasco – Rivoli, perché arrivi fino alla nuova sede universitaria.
Un punto molto discusso è la Strada Antica di Collegno che potrebbe diventare la direttiva est-ovest che attraversa la circoscrizione, anche se al vaglio potrebbero esserci ancora altre alternative, che non convincono del tutto: alcuni cittadini sottolineano che, se l’obiettivo è quello di ridurre l’inquinamento, ad oggi questo non è stato raggiunto, perché il traffico è congestionato, in particolar modo nel tratto di strada Antica di Collegno tra via Franzoj e corso Marche in conseguenza al restringimento della carreggiata.
Il Comune di Collegno su questo tema suggerisce una riflessione condivisa, in particolare rispetto ad un possibile collegamento nell’ambito delle aree dei parchi (Pellerina) con Certosa lungo la sponda della Dora, per esempio con un sovrappasso.
Gli interventi interessano anche altre zone della 4: l’asse di Corso Umbria in parte è coinvolto nella riqualificazione con i Fondi “React” sul verde e questo potrebbe permettere di ricavare uno spazio per una ciclabile verso Via Borgaro; altri punti sono già in opera.
L’ Architetto Forgia descrive lo stato dell’arte del decreto ciclovie, attraverso cui sono stati assegnati alla Città di Torino Euro 4.941.527,44 con i quali sono stati realizzati interventi per completare e ampliare la rete ciclabile, oltre a destinare una quota considerevole alla manutenzione dell’esistente.
Sulla 4 questo ha inciso nella realizzazione della pista di Via Nole, bidirezionale conclusa; è stato realizzato e terminato lo slargo Piero della Francesca e un collegamento con Corso Svizzera lato ovest, sono in corso alcune verifiche con Iren per i semafori davanti all’Amedeo di Savoia e sono in partenza i lavori fino a Regina Margherita come monodirezionale lato ovest e per la parte est un primo tratto Tassoni/Pianezza.
Sul Corso Lecce sono cominciati i lavori sul lato ovest, che saranno simili al lato est, cercando di realizzare il tutto con un minore impatto possibile sul traffico e sulla mobilità. Su questo tratto rimangono ancora molti i dubbi, in termini di sicurezza e di reale fruibilità da parte dei cittadini.
Un grande piano di lavori insomma, di modifiche, di interventi alla viabilità e si auspica anche di una revisione di alcune ciclovie storiche, cercando in questo di trovare soluzioni ad alcuni tratti che sono davvero molto problematici, primo fra tutti il percorso ormai noto per ben altro, della Baden Powell.
La Città si è impegnata a livello politico a far sì che la bicicletta rappresenti il 15% della mobilità rispetto al 3% di partenza. Pianificare una strategia, quindi, risulta fondamentale affinché si possa far spostare progressivamente un buon numero di cittadini dal mezzo motorizzato privato alla bicicletta come mezzo di trasporto usuale, in virtù del fatto che sotto i 5 km di percorrenza è dimostrato che la pista ciclabile sia la strada migliore da percorrere: e per rendere le piste davvero fruibili è inoltre necessario mettere mano all’arredo urbano rendendo l’infrastruttura ciclabile sempre più estesa e interconnessa.
Impegno della Commissione sarà quello di portare avanti una riflessione condivisa che esamini pregi e difetti della realizzazione delle ciclovie, utilizzando possibili nuovi finanziamenti e facendo buon uso di quelli presenti.