Pianezza accoglie 26 profughi ucraini.
Una nuova vita iniziata a Villa Lascaris.
Sono scesi dal pullman trascinando trolley, con lo zainetto in spalla e, in fila come a scuola, hanno percorso l’acciottolato in salita che porta verso Villa Lascaris.
Martvii ha quattro anni; Anastasiia ne ha 15, Artur 8. Alcuni, i più piccoli, sono insieme alle loro madri. La maggior parte di loro sono minori non accompagnati, orfani o orfani sociali.
Il loro viaggio è stato lungo e faticoso: da Leopoli e L’viv fino al confine polacco, da lì a Varsavia e poi, su un pullman messo a disposizione dal Comune di Pianezza e dall’Associazione La Matrioska Onlus, un tragitto notturno di 1600 chilometri fino a Pianezza.
A Villa Lascaris, casa di spiritualità e cultura dell’Arcidiocesi di Torino, sono rimasti tre giorni. Il tempo necessario per riposare e sbrigare le pratiche sanitarie e burocratiche che hanno consentito a tanti pianezzesi di accoglierli. Sono 26 i profughi ucraini arrivati a Villa Lascaris lo scorso 8 marzo: due mamme con i bambini piccoli e 19 ragazzi non accompagnati, orfani o orfani sociali.
Nei tre giorni a Villa Lascaris, i bambini e i ragazzi, dopo un’esperienza così traumatica, hanno cominciato una nuova fase della loro vita: insieme ai volontari e personale della Villa tra corse nel parco, pennarelli colorati, pizze e lasagne, in attesa di una casa a Pianezza.
“Per qualche giorno la Villa, solitamente teatro di ritiri spirituali e incontri culturali, si trasforma in un luogo in cui riprendere fiato. Anche grazie ai volontari e al personale di Villa Lascaris, che si sono resi disponibili a regalare il loro tempo – anche oltre al loro orario di lavoro – a questi bambini, alle loro madri e ai ragazzi.” – afferma don Marco Fracon, direttore di Villa Lascaris. “La risposta entusiasta di così tante persone alla richiesta di aiuto che viene da un paese in guerra cui stiamo assistendo in questi giorni è un segno straordinario di umanità e di apertura agli altri.”
Sabato scorso, il primo giorno nelle loro nuove case: i ragazzi per la maggior parte minori che erano già stati ospitati in famiglie di Pianezza in passato tramite La Matrioska, trascorreranno i prossimi mesi insieme alle tante famiglie che hanno aperto loro le porte.
“La Matrioska Onlus” di Pianezza (Torino) insieme all’associazione “L’isola che non c’è” di Padova, sono state le prime ad aver avviato un corridoio umanitario per minori non accompagnati provenienti da L’viv”, racconta Nicoletta Fadani, presidente di La Matrioska Onlus. “Le prime persone che questi giovani hanno contattato in questi giorni per chiedere aiuto, sono state le famiglie che li hanno ospitati negli anni: questo sottolinea il grande legame che si è creato durante i loro soggiorni.”