Emergenza pediatra a Druento
Nel bel mezzo delle vacanze di Natale, in piena pandemia e senza alcun preavviso, centinaia di famiglie si sono ritrovate completamente sole alle prese con tamponi, quarantene e picco di contagi. La mancanza dello studio di un pediatra di libera scelta sul territorio si ripercuote soprattutto sulle famiglie più fragili che non dispongono di un mezzo di trasporto proprio per accedere ai pochi posti liberi presso i pediatri dei comuni limitrofi con un trasporto pubblico che non risulta frequente e agevole. La consigliera regionale Monica Canalis (Pd) ha presentato un question time su quanto accaduto in questi mesi a Druento.
Immediati i ringraziamenti del Sindaco Carlo Vietti, il quale dichiara: “E’ per noi una priorità riportare sul territorio i servizi sanitari di prossimità, dal pediatra di libera scelta alla riapertura a regime del poliambulatorio. Questa mancanza di accessibilità e trasparenza ha suscitato proteste e tensioni, culminate in una petizione di quasi 600 firme inviata alla Regione e all’Asl qualche settimana fa”.
Carmine Melillo, segretario dell’associazione “Insieme per Druento” promotrice della raccolta firme aggiunge: “Siamo felici che l’istanza da noi promossa, sia stata portata all’attenzione del Consiglio Regionale da parte della Consigliera Monica Canalis. Crediamo che garantire i servizi sanitari di prossimità essenziali, come il pediatra di libera scelta ma non solo, da parte dell’ASL TO3 in un Comune di 9 mila abitanti sia doveroso per non arrecare un grave disagio a tutte quelle famiglie che non hanno la possibilità di spostarsi per andare altrove o rivolgersi ad un pediatra privato. Ringraziamo quanti hanno prontamente collaborato e sostenuto in diverse forme la raccolta firme tra cui l’importante impegno del Comitato Genitori di Druento/San Gillio/Givoletto. E conclude “Ci auguriamo che quanto promesso all’Assessore Regionale Icardi diventi presto realtà”.
Il Comune di Druento ha dato la disponibilità ad offrire spazi a condizioni agevolate per incentivare i pediatri ad installare il proprio ambulatorio, ma fino ad oggi l’ASL non ha dato risposte.