GrugliascoZona Ovest

“BUONO SOSPESO”: UN BUON RISULTATO PER L’INIZIATIVA ALLA SUA PRIMA EDIZIONE

L’iniziativa solidale “Buono Sospeso” volta a raccogliere fondi per le persone e i nuclei familiari in difficoltà, che si è svolta dal 6 dicembre all’8 gennaio scorso, ha riscosso un buon successo grazie ai 774 euro raccolti nei 17 esercizi coinvolti grazie alle donazioni pervenute da 76 cittadini.

I proventi raccolti, come previsto, verranno ora convertiti in “buoni spesa” di diverso taglio da destinare ad alcune famiglie individuate attraverso “Gru4you”, la cabina di regia composta dall’Amministrazione Comunale, il Consorzio Ovest Solidale e la rete di Caritas locali. I beneficiari potranno spendere i buoni negli esercizi che hanno aderito all’iniziativa

dal 1/3 al 30/8.

Tra gli esercizi coinvolti, dove la quasi totalità è rappresentata da negozi, ce n’è uno che si differenzia per il servizio offerto ovvero l’asilo “Hakuna Matata” che ha aderito alla manifestazione mettendo a disposizione delle famiglie beneficiarie alcuni laboratori genitore-bambino.

Per gli organizzatori e i commercianti locali è stata una prima esperienza significativa meritevole di essere ripetuta ed è un ulteriore passo avanti nella creazione di un welfare di comunità nel comune di Grugliasco come dichiarano il vicesindaco e assessore alle politiche sociali Elisa Martino e l’assessore al commercio Gabriella Borio: «La rete del welfare di comunità a Grugliasco ha dimostrato, anche in questa occasione, di essere attiva e disponibile a supportare chi vive in una situazione di fragilità e pertanto siamo grate a chi ha promosso l’iniziativa, ai cittadini che hanno donato i buoni sospesi e ai commercianti che hanno aderito. Tutti, ancora una volta, hanno dimostrato di essere i protagonisti del welfare di comunità. Grugliasco è una città in cui il valore della solidarietà e della comunità sono molto forti e ci viene dimostrato sia quando si promuovono iniziative come quella del buono sospeso ma soprattutto con la cura quotidiana delle relazioni e delle reti da parte delle persone che fanno volontario come singoli, nelle associazioni e nelle parrocchie».

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