PEERS4FOOD: Gli stili di vita si cambiano insieme, divertendosi.
Un progetto dell’Università di Torino dedicato agli adolescenti per una vita sana e attiva.
Parte da Torino un progetto che promuove, con un approccio innovativo, la diffusione di uno stile di vita attivo e un’alimentazione corretta negli adolescenti dai 14 ai 17 anni.
Il progetto del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Torino, in collaborazione con l’Università di Varsavia e l’Istituto IMDEA di Madrid, con il supporto dell’Unione Europea attraverso EIT Food, Istituto Europeo di Tecnologia prende il nome di Peers4Food e coinvolge, nella prima fase, che inizia proprio in questi giorni, un gruppo di 16 ragazzi e ragazze dell’Istituto ENGIM Piemonte “Artigianelli” di Torino.
Secondo il rapporto Eurispes 2020, i ragazzi italiani sono quelli che presentano, nell’intera Unione Europea, la maggior percentuale di sovrappeso (21,3%) e obesità (9,3%).
Per gli psicologi, come ogni genitore o docente sa bene per esperienza, nell’adolescenza il gruppo dei pari è un fattore fondamentale per crescere, per rispecchiarsi nell’altro, per conoscersi.
Unendo queste considerazioni è nato Peers4Food: un cambiamento duraturo ed efficace nello stile di vita degli adolescenti ha maggiori possibilità di successo se passa attraverso lo stimolo positivo del gruppo di pari.
L’intento è far sentire i ragazzi protagonisti attivi e propositivi del cambiamento nello stile di vita. Il gruppo diventa il luogo in cui imparare e insegnare, lo sprone a migliorare e in cui trovare aiuto nei momenti di difficoltà.
Saranno gli stessi ragazzi, insieme a uno psicologo, una nutrizionista e un allenatore a co-costruire un percorso, chiamato Smart Food Training, comprendente dieta, esercizio fisico e supporto psicologico.
Inizialmente, le attività verranno proposte dal gruppo di professionisti di Peers4Food, coordinati da Barbara Loera, Professoressa associata di Psicometria presso il Dipartimento di Psicologia dell’Università degli Studi di Torino. I professionisti, in modo graduale, lasceranno poi spazio ai partecipanti, mantenendo un ruolo di supervisione.
Saranno quindi i ragazzi a proporre e organizzare le loro attività, come gare di cucina, scambi di ricette, attività all’aperto, esperienze creative. I ragazzi sarannoessi stessi protagonisti del cambiamento, insieme.
L’attività fisica con un trainer specializzato, spazi reali e virtuali protetti e condivisi per “fare gruppo” e cementare le relazioni e il rinforzo positivo con leggerezza e divertendosi sono i pilastri di un progetto globale in cui la fiducia nella motivazione e creatività degli adolescenti vengono valorizzate, senza mai lasciarli soli.
Il progetto si articola in fasi successive.
- Nelle prime due settimane: incontri con i professionisti per discutere le abitudini alimentari e lo stile di vita e programmare insieme la nuova dieta, i metodi alternativi di preparazione del cibo, le attività fisiche e le attività ludiche da svolgere in gruppo.
- La terza settimana segna il passaggio graduale all’autonomia. I partecipanti si relazioneranno principalmente tra loro per organizzare lo SFT, sotto la supervisione dei professionisti.
- La quarta settimana sarà gestita esclusivamente dai ragazzi, e si concluderà con una discussione di gruppo, per condividere le difficoltà ed elaborare le soluzioni.
- A partire dalla quinta settimana, i ragazzi completeranno la formazione, in modo sempre più autonomo, e verrà loro chiesto di diventare mentori per nuovi partecipanti.
Come una rete che si espande, in cui ogni nodo è un ragazzo che insieme ai coetanei impara e insegna, il progetto Peers4Food si propone di cambiare gli stili di vita e la percezione di sé degli adolescenti che vi prendono parte attraverso una leva fondamentale: la fiducia nelle loro capacità e nel supporto dei pari.
Ma il progetto Peers4Food non si ferma a Torino: la collaborazione con l’Università di Varsavia, dell’Istituto IMDEA di Madrid e di EIT Food lo rendono un modello da espandere, adattandolo alle diverse realtà, nel resto d’Italia e in Europa.