CONSULTORI:“IN PIEMONTE UN DESERTO CHE PENALIZZA SOPRATTUTTO LE DONNE”
La consigliera regionale Monica Canalis: “Dall’assessore Icardi nessuna indicazione specifica sul potenziamento dei consultori. Bisogna adeguarne il numero a quanto previsto dalla legge e aumentare il personale.”
“La legge 405/1975, che ha istituito i consultori familiari, prevede che ce ne sia uno ogni 20.000 abitanti. Purtroppo, però, in Piemonte ce n’è soltanto uno ogni 36.000 abitanti, con picchi negativi nell’Asl Città di Torino e nell’AslTO3, dove si arriva appena ad uno ogni 50.000 abitanti.
Nel mio Question Time discusso quest’oggi, ho chiesto all’assessore alla Sanità Luigi Icardi, cosa intenda fare per adeguare il numero dei consultori alla legge e per potenziarne il personale, che contempla competenze multidisciplinari (ginecologi, ostetrici, assistenti sociali, psicologi).
Il numero medio di ore lavorative di ginecologi e ostetriche è ampiamente al di sotto di quanto previsto dalla legge e della media nazionale, e le ore di psicologi e assistenti sociali sono ridotte ai minimi termini.
La pandemia ha portato fortemente l’attenzione sulla priorità della medicina di territorio e sul rilievo della medicina di genere, per questo mi ha stupito che l’assessore non abbia ancora fornito indicazioni specifiche sul potenziamento dei consultori, che sono servizi pubblici essenziali rivolti a tutte le fasce anagrafiche.
Faccio un appello affinché i consultori siano resi pienamente funzionanti, con gli spazi adeguati, la capillarità e gli organici necessari.