Due anni senza il maestro Geninatti
di Carlo Cumino
Il 17 febbraio di due anni fa si spegneva all’età di 84 anni Felice Geninatti, storico direttore scolastico della scuola elementare “Gugliemo Marconi” di Collegno.
Nato a Mezzenile nelle valli di Lanzo nel 1934, Geninatti cominciò ad insegnare all’età di 19 anni, dopo aver conseguito il diploma presso l’istituto “Regina Margherita” di Torino. Alla Marconi e a Collegno nel 1958 (dopo un’esperienza come maestro elementare a Sampeyre e Piossasco) e vi rimarrà per quarantacinque anni, fino al 2003.
Residente in via San Massimo (a soli pochi metri dalla sua scuola) Geninatti è tutt’ora ricordato con affetto dai suoi vecchi colleghi, dai suoi allievi e più in generale dalla cittadinanza di Collegno quale pedagogista innovativo e “maestro” per antonomasia, specialmente per la scelta innovativa del tempo pieno che diede l’opportunità di studiare a figli di operai e lavoratori e che rese nel 1970 oggetto di studio da parte dell’inchiesta dell’UNESCO per l’anno mondiale dell’educazione.
Ma la sperimentazione di Geninatti come direttore scolastico non si fermava semplicemente all’orario, ma anche alle attività che didattiche e al benessere degli allievi. Come ricorda Michele Mellace: “Felice è stato un direttore didattico illuminato. Insieme a noi maestri è stato l’artefice della scuola a tempo pieno a Collegno, dell’inclusione dei bambini diversamente abili nelle classi, sostenitore della scuola del fare e dello sperimentare. Dei laboratori didattici.” Tutte idee all’avanguardia per cui gli insegnanti (per usare le parole di Mellace) fungevano da “traduttori” mettendole in pratica.
“Mi sono sforzata di realizzare ciò in cui Lui credeva: La scuola è dei bambini e per i bambini” ricorda la maestra di Collegno Carla Fantozzi (che ha iniziato la sua carriera come doposcuolista nel plesso della scuola elementare Fratelli Cervi nel 1969) ribadendo anche quale fosse la visione che muoveva l’operato dell’amato dirigente scolastico.
Sono stato un allievo della Marconi negli anni ’90. Allora per me Felice Geninatti era semplicemente “il direttore” (una figura lontana, che casualmente viveva nella mia stessa via), ma posso confermare la veridicità di queste parole.
Crescendo ho scoperto che tutto quello che ha reso speciale il mio periodo nella sua scuola lo devo a lui come ai maestri della mia classe come il laboratorio dove creare i lavoretti con l’argilla e il forno per cuocerli in cortile, l’orto da coltivare in seconda elementare, lo scambio di materiale didattico fra le sezioni di uno stesso anno, la biblio-videoteca dove ho passato molti pomeriggi e l’amore per la canzone Bella ciao! ed i valori di cui essa è portatrice.
Ero già alle medie quando uscì di Harry Potter e come molti ragazzi della mia generazione ho sognato di ricevere la lettera di Hogwarst per poter seguire le lezioni di magia e avere come il preside Albus Silente. Tuttavia, ora che sono adulto ho compreso una verità: che grazie al direttore Geninatti io ad Hogwarst c’ero già stato!