Il Recovery Plan italiano
Tutti gli Stati Membri dovranno presentare alla Commissione europea i propri Recovery Plan, per ottenere gli aiuti del Recovery Fund, entro aprile 2021.
In Italia il Recovery Plan è stato denominato Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e si focalizza in particolare sulla Riforma fiscale (a partire dal Family Act e dalla Riforma IRPEF), sulla digitalizzazione e sulla transizione verde.
Per il momento in Italia sono state definite solo le linee guida del
Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) , che sono state inviate alle Camere dal premier Giuseppe Conte.
In gioco ci sono 209 miliardi di euro finanziati dall’Unione Europea, di cui 127 miliardi sotto forma di prestiti e altri 82 miliardi come sovvenzioni: un’occasione unica per l’Italia per mettere in atto tutte quelle riforme che aspettano da tempo di essere attuate, in particolare la Riforma fiscale e la svolta green del Paese, l’ha definita più volte il presidente del Consiglio.
PNRR: le sei missioni
La bozza del Recovery plan italiano individua sei missioni, legate ad altrettante aree tematiche strutturali di intervento, e dei sottoinsiemi di progetti omogenei e funzionali a realizzare gli obiettivi economico-sociali definiti nella strategia del Governo.
Le sei missioni:
- Digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo e la Pubblica Amministrazione, l’istruzione, la Sanità e il Fisco;
- Rivoluzione verde e transizione ecologica;
- Infrastrutture, per la mobilità e le telecomunicazoni, con la realizzazione di una Rete nazionale in fibra ottica, lo sviluppo delle reti 5G e l’Alta Velocità;
- Istruzione, formazione, ricerca e cultura;
- Equità sociale, di genere e territoriale, con focus sulle politiche attive del lavoro e sul piano per il Sud;
- Salute.
PNRR: obiettivi
Gli obiettivi che l’Italia punta a raggiungere con le misure contenute nel PNRR sono di:
- ridurre l’impatto sociale ed economico della crisi pandemica;
- raddoppiare il tasso medio di crescita dell’economia italiana, dallo 0,8% dell’ultimo decennio all’1,6%, in linea con la media UE;
- aumentare gli investimenti pubblici almeno al 3% del PIL;
- far crescere la spesa per Ricerca e Sviluppo (R&S) dall’attuale 1.3% al 2,1%, al di sopra della media UE;
- portare il tasso di occupazione al 73,2%, in linea con la media UE, contro l’attuale 63%;
- innalzare gli indicatori di benessere, equità e sostenibilità ambientale;
- ridurre i divari territoriali di reddito, occupazione, dotazione infrastrutturale e livello dei servizi pubblici;
- aumentare l’aspettativa di vita in buona salute;
- migliorae il tasso di natalità e la crescita demografica;
- ridurre l’abbandono scolastico e l’inattività dei giovani;
- migliorare la preparazione degli studenti e la quota di diplomati e laureati;
- rafforzare la sicurezza e la resilienza del Paese nei confronti di calamità naturali, cambiamenti climatici, crisi epidemiche e rischi geopolitici;
- promuovere filiere agroalimentari sostenibili e combattere gli sprechi alimentari;
- garantire la sostenibilità e la resilienza della finanza pubblica.