Collegno: Viva l’amministrazione condivisa
di Ida Chiauzzi e Angelo Gennaro*
L’amministrazione condivisa è un modello organizzativo disciplinato nel regolamento dei beni comuni, che, in attuazione del principio costituzionale di sussidiarietà orizzontale di cui all’art. 118, comma 4, consente ai cittadini e all’amministrazione pubblica, in specie al Comune, di svolgere su un piano paritario attività di interesse generale, concernenti la cura, la rigenerazione e la gestione condivisa dei beni comuni.
Prendersi cura dei beni comuni è importante ed è bene che i cittadini ne siano consapevoli, esistono già da svariato tempo, sia a livello nazionale che internazionale, diverse pratiche di rigenerazione dal basso, basate su percorsi auto-organizzati e partecipati, in cui la popolazione si riappropria di spazi pubblici per avviare all’interno iniziative di vario genere.
La pubblica amministrazione promuove attraverso i patti occasioni/opportunità di protagonismo per i cittadini, assume un ruolo di coordinamento, di tutela degli interessi comuni e assicura la fruizione del bene.
I “pattisti” si fanno portavoce degli interessi della comunità, partecipano attivamente alla cura del bene e non si limitano ad esserne semplicemente destinatari. Nella ricaduta sociale dei patti non è solo l’effetto materiale che deriva dal prendersi cura di un bene comune, ma che le persone condividendo il loro tempo creano legami e liberano energie nascoste, fondamentalmente rinnovano le relazioni, recuperando il ruolo di protagonisti attivi della comunità.
Uno dei punti di forza del modello dell’amministrazione condivisa è il rapporto di collaborazione che si crea tra ente pubblico e cittadini, che permette di superare le incertezze e la sfiducia reciproca tra i soggetti, per giungere insieme alla risoluzione di problemi.
“PATTI” DI COLLEGNO
Con la delibera approvata in consiglio comunale il 25 maggio 2017, Collegno diviene una delle prime città italiane ad aver adottato il Regolamento per la cura dei beni comuni.
Ad oggi ha all’attivo 34 patti di collaborazione con i cittadini che hanno: rinnovato la Biblioteca della Scuola elementare Don Milani, decorato alcune aule delle scuole elementari Marconi, Villas e Don Milani, gestito aree verdi, si sono presi cura dell’orto della scuola Anna Frank, coinvolto i “nonni vigili”.
Collegno ha sottoscritto il primo patto, in Italia, tra amministrazione e cittadini non ancora maggiorenni, per la gestione e cura dell’area della bocciofila, al fine di creare un luogo di svago di incontro e di aggregazione tra i cittadini; progetto che evidenzia la collaborazione tra cittadini di generazioni diverse che rappresenta simbolicamente il passaggio intergenerazionale nell’impegno civico sul territorio.
Il numero dei collegnesi coinvolti nell’amministrazione condivisa sono un centinaio e rappresentano i cittadini virtuosi, che costituiscono una rete di persone che insieme migliorano la qualità della vita in città.
Il convegno “Matti per i Patti” tenutosi il 23 e 24 novembre, è la dimostrazione che la città di Collegno fa proprio il concetto di Democrazia partecipativa e Amministrazione condivisa per i Beni comuni”.
Attraverso i patti di collaborazione si sostengono i progetti che soddisfano quei bisogni sociali e culturali che emergono dal profondo cambiamento socio-economico; percorsi che producono un effetto moltiplicatore per le casse comunali, si stima che per ogni euro investito in collaborazioni, ne ritornino 7 sotto forma di servizi per la cittadinanza.
Questa lettura rappresenta la creazione di un’economia di tipo “civile”, che stimola un doppio “benessere”, per i conti pubblici e per i cittadini coinvolti.
*consiglieri comunali di Collegno
Bravi Ida ed Angelo nell’aver messo in rilievo gli aspetti più significativi
Già da quando Casciano era assessore allo sport nelle riunioni sportive che partecipavo in qualità di rappresentante della sezione Scherma la città di Collegno occupava i primi posti in campo nazionale sia come gestione dello sport che volontariato.
Ora mi date un’altra buona notizia.
Con piacere noto grandi lavori nel comune: metropolitana, giardini, sistemazione condutture e telecomunicazioni, costruzione grandi palazzi davanti alla mia casa The Sky. Tutto questo mi fa ricordare Milano nel 1962: si stava lavorando per la linea 1 della metropolitana, si sventavano palazzi in centro città per rifarli, si vedevano maree di gru per la costruzione di palazzi nuovi.
Vorrei finita la pandemia che si utilizzassero la marea di soldi a disposizione per dar vita a un’altro boom