Breve storia del 1°maggio
PERCHÉ CELEBRIAMO IL PRIMO MAGGIO.
di Davide Armentano*
Oggi, 1 maggio 2020, si festeggia la Festa dei Lavoratori, festa nazionale che celebra le lotte dei lavoratori per poter vedere riconosciuti i propri diritti. .
Purtroppo quest’anno, causa Coronavirus, non ci saranno i consueti cortei nelle città, ma le organizzazioni sindacali hanno deciso in accordo con la Rai all’interno del palinsesto di Rai 3, di organizzare due appuntamenti.
Un’edizione straordinaria dalle 12,20 alle 13 del TG3 dedicata alla Festa dei Lavoratori, con intervista ai tre Segretari generali dei sindacati, Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo.
L’altro un’edizione straordinaria del Concertone con un evento televisivo, dalle 20 alle 24, sempre su RAI 3, condotto da Ambra Angiolini, che terrà insieme le riflessioni dei Segretari generali CGIL CISL UIL, di altre personalità italiane e internazionali, di una decina di testimonianze di lavoratrici e lavoratori ed il contributo musicale di un cast di artisti di altissimo livello.
La celebrazione nasce in Francia il 20 luglio 1889, quando alcuni partiti decidono di proclamare una grande manifestazione con lo scopo di ridurre le giornate lavorative a otto ore.
Ma già nel 1885 in Australia viene coniato il motto di “Otto ore di lavoro, otto ore di svago, otto ore per dormire” slogan che condiviso da tutti i movimenti dei lavoratori diventando così la scintilla per le rivendicazioni sindacali.
Dovevano scegliere un giorno significativo in cui tutti i lavoratori potessero incontrarsi. Venne scelto il giorno del 1 maggio, in riferimento allo sciopero generale del 1886 negli Stati Uniti, a Chicago. “La Rivolta di Haymarket” durò 3 giorni e si concluse il 4 maggio, quando lo sciopero si trasformò in tragedia: uno sconosciuto lanciò una bomba su degli agenti di polizia, uccidendone. Nel caos che ne seguì morì un totale di undici persone, tra polizia e civili. Il processo portò alla condanna a morte per impiccagione di otto lavoratori anarchici di origine tedesca, in seguito riconosciuti innocenti.
Questo evento rese questa tragedia il simbolo della rivendicazione della classe operaia di tutto il continente, in lotta per i propri diritti e per condizioni migliori.
A Parigi, il primo maggio del 1890, ci fu la prima manifestazione internazionale con un’adesione altissima. Da quel momento, la data divenne festa nazionale in molti Paesi, tranne che negli Stati Uniti, dove il Labor Day (Festa del lavoro) si festeggia il primo lunedì̀ di settembre
Mentre in tutti gli altri paesi la data del 1 maggio fu adottata nel 1889 in Italia la festività del 1 maggio venne adottata due anni dopo, nel 1890.
La prima rivista a parlare del primo maggio è stata La Rivendicazione, pubblicata a Forlì il 26 aprile 1890 con un articolo che cominciava così «Il primo maggio è come parola magica che corre di bocca in bocca, che rallegra gli animi di tutti i lavoratori del mondo, è parola d’ordine che si scambia fra quanti si interessano al proprio miglioramento».
Il produttore cinematografico Cataldo Balducci presenta il documentario “Grandiosa manifestazione per il primo maggio 1913 ad Andria” per raccontare la manifestazione indetta dalla classe operaia e dai sindacati riprendendola in sette quadri. Si vede così il grande corteo percorrere le strade affollate della città e gli uomini, tutti con il cappello, che seguono la banda che suona, con alcune bandiere.
Durante il ventennio fascista tra il 1924 e il 1944 la festa del 1 maggio fu anticipata al 21 aprile in coincidenza con il Natale di Roma, prendendo il nome di “Natale di Roma – Festa del lavoro”, diventò quindi un girono festivo. Tornò a diventare il primo maggio solo dopo la fine del conflitto mondiale, nel 1945, rimanendo tale.
Il 1 maggio del 1947 è ricordato per La strage di Portella della Ginestra. Durante le celebrazioni del 1 maggio nel comune di Piana degli Albanesi, in provincia di Palermo, la banda criminale di Salvatore Giuliano sparò contro i manifestanti, perlopiù contadini della zona. Furono undici i morti e numerosi i feriti.
Nei giorni seguenti vennero assaltate le sedi dei partiti di sinistra e delle camere del lavoro della zona. A scatenare questa onda scia di odio e violenza fù la rinomata avversione del bandito Giuliano nei confronti dei comunisti, ma anche nella desiderio dei poteri mafiosi, dell’autonomismo siciliano e delle forze reazionarie a mantenere i vecchi equilibri nel nuovo quadro politico e istituzionale nato dopo la seconda guerra mondiale. Nonostante non siano mai stati individuati i mandanti, certe sono le responsabilità degli ambienti politici siciliani e americani interessati a intimidire la popolazione contadina che reclamava la terra e aveva votato per il Blocco del Popolo nelle elezioni del 1947.
Dal 1990, i sindacati confederali CGIL, CISL e UIL, in collaborazione con il Comune di Roma, indicono un grande concerto per celebrare il Primo Maggio. È rivolto soprattutto ai giovani: la manifestazione si tiene a Roma, in piazza di San Giovanni in Laterano, dal pomeriggio alla notte, con la partecipazione di tanti gruppi musicali e cantanti, ed è seguita da centinaia di migliaia di persone, oltre a essere trasmessa in diretta televisiva dalla Rai.
Quindi, anche se quest’anno non possiamo celebrare con il corteo come ogni anno, ma siamo nelle nostre case celebriamo il primo maggio e tutte le battaglie fatte dai sindacati e dalla classe operaia per farci ottenere condizioni di vita umane per tutti e per difendere il nostro diritto al lavoro.
Come disse Gianni Rodari, di cui quest’anno si celebrano i 100 anni dalla sua nascita “Maggio viene ardito e bello, con un garofano all’occhiello, con tante bandiere nel cielo d’oro, per la festa del lavoro”, o come disse San Francesco d’Assisi “Chi lavora con le sue mani è un lavoratore. Chi lavora con le sue mani e la sua testa è un artigiano. Chi lavora con le sue mani e la sua testa ed il suo cuore è un artista”.
*consigliere comunale del PD di Collegno
Grazie al consigliere Davide Armentano e alla Voce della Dora per la breve ricostruzione storica del 1^maggio, festa del lavoro e dei lavoratori.
Mi mancherà il coinvolgente corteo a Torino a cui ho sempre partecipato con la mia intera famiglia.
Mi mancheranno la musica, le canzoni e il clima di festa.
Ancora grazie e Buon 1^Maggio a tutti.