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Tre Virus e un Antidoto
Quando stamattina alle 6,30 la sveglia è suonata ho sperato per un attimo di aver sognato tutto e che le parole del Presidente del Consiglio Conte fossero solo un brutto incubo. Ma appena ho aperto il cellulare mi sono reso conto che il Coronavirus c’è ancora ed è una realtà. Dopo aver fatto colazione sono partito per raggiungere il mio lavoro presso il Comune di Torino, in corso Francia il traffico è inesistente, alle fermate dei bus e della Metro ci sono pochissime persone e tutti molto silenziose, mi manca il vociare degli studenti e anche un po’ il traffico. L’atmosfera è irreale anche le persone in auto sono tristi e cupe, si percepisce la gravità della situazione in tutti. Nel palazzo comunale regna uno strano silenzio molti colleghi sono a casa io e il mio collega ci stiamo organizzando per lo smart work, mi mancherà la vicinanza dei colleghi , il confronto le riunioni e le discussioni animate . Il mio ufficio si occupa principalmente delle relazioni con le comunità straniere a Torino, quelle di cultura islamiche, quelle cinesi, peruviane, filippine, rumene, e altre .
Accompagniamo queste realtà nell’organizzare i loro eventi, sia di natura culturale o religiosa cercando di favorire l’integrazione tra le diverse comunità e la cittadinanza torinese .
Già nella fase iniziale il Covid 19 aveva messo a dura prova la comunità cinese con episodi di stupida intolleranza che si erano manifestati anche con forme di violenza fisica. Oggi a mio avviso il Covid 19 genera tre virus, il primo è quello sanitario con tutti i problemi che sappiamo, criticità negli ospedali, rischio per la popolazione più fragile o con meno strumenti, con migliaia di morti e danni incalcolabili per la nostra economia . Ma a mio parere Il virus secondario è quello più pericoloso, ed è il virus della paura, dell’incoscienza della stupidità, del non rispetto delle regole, della caccia all’untore.
Questo Virus secondario è quello che spesso smonta gli sforzi che migliaia di medici, infermieri fanno tutti i giorni, perché è chiaro che se non rispetti le regole puoi essere infettato o puoi infettare altri vanificando gli sforzi di migliaia di cittadini. Il terzo virus è quello della depressione, di chi tende ad arrendersi a lasciarsi andare e sappiamo che questo terzo virus diminuisce le nostre difese immunitarie, quindi va contrastato sia come singolo, sia come comunità. In una delle tante trasmissioni televisive un cittadino chiedeva a un medico “non crede che sia il caso che questa situazione venga gestita come in Cina con una dittatura?” , il medico con pazienza ha risposto “ guardi che qui il dittatore è i Coronavirus che ci impedisce di uscire di casa, di abbracciarci , di muoverci liberamente, quindi quello che dobbiamo fare è resistere e organizzarci.” Il parallelo con la nostra resistenza è chiaro, quando hai un nemico comune devi fare quadrato resistere e difenderti. Allora visto che ancora non abbiamo il vaccino per il Covid 19 dobbiamo usare l’unico antidoto ed è quello della resistenza, ma una resistenza solidale e creativa, in cui rispettando le regole delle autorità non perdiamo il nostro lato umano, RESTANDO UMANI . Telefoniamo ai nostri parenti che non sentiamo da tempo, mandiamo dei messaggi ai nostri amici chiedendo semplicemente , “ciao come stai ?”, “come te la passi ?”, incoraggiamo tutti quelli con cui parliamo , la nostra storia è piena di situazioni tragiche, e sempre la storia ci insegna che se stiamo uniti , rispettiamo le regole superiamo anche questa, io nel mio piccolo mi sono riproposto di rispettare le regole, di stare a casa, di leggere e anche di fare con mia figlia un lenzuolo con un’arcobaleno e con la scritta TUTTO ANDRA’ BENE e di esporlo al balcone.
Gianni Pesce 12 Marzo 2020