L’ANPI “E’ ancora tempo di partigiani”
dedichiamo ad Antonio Falbo uno stralcio della relazione di Carla Nespolo presidente nazionale dell’ANPI tenuta al Consiglio Nazionale
“Mi indigna vedere che una parte del Senato della Repubblica si è rifiutata di approvare l’istituzione della Commissione contro i reati di odio, di razzismo e di antisemitismo proposta dalla senatrice a vita Liliana Segre. A lei, al suo straordinario impegno morale e civile vada perciò da questa assemblea, il saluto più affettuoso e la solidarietà più grande di tutta l’ANPI, l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia.
Aggiungo soltanto che il tema del razzismo va posto al centro della nostra attenzione, perché nella società italiana è un fenomeno carsico, che emerge ogni qual volta le classi dirigenti lo alimentano e lo promuovono. La condizione umana nel nostro tempo è caratterizzata da paure e insicurezze, che derivano, in sostanza, dal fallimento del sistema economico sociale dominante: crisi, disoccupazione, perdita di radici, cioè memoria e identità; angoscia del futuro, cioè smarrimento della speranza. Questa è la base oggettiva su cui si fa leva per far crescere odio e rancore verso l’altro, perché ritenuto diverso, sia esso migrante, o ebreo, o nero, o omosessuale, o avversario politico. C’è il tentativo di disumanizzare l’altro perché additato come comunque colpevole di qualcosa e meritevole di un castigo. È la vecchia storia del capro espiatorio.
Ma il voto sulla Commissione Segre ci dice anche un’altra cosa: purtroppo nel nostro Paese, non esiste una destra liberale. Ci si è illusi che questo fosse possibile, si è sbagliato. Sono lontani i tempi in cui il presidente del Partito liberale italiano Giovanni Malagodi faceva espellere dalla Federazione internazionale dei Liberali il cancelliere austriaco Haider perché filo-nazista. Oggi CasaPound manifesta in piazza del Popolo assieme alla destra. Oggi lo slogan “Prima gli italiani” è di per sé negatore di quel meraviglioso articolo 3 della Costituzione che afferma che tutti i cittadini hanno gli stessi diritti.
“Prima gli italiani poi gli stranieri”. Lo ricordate: “Prima il Nord e poi il Sud”, “prima gli uomini poi le donne”? E più recentemente “Prima gli umbri”, o “Prima i veneti”, o “Prima i lombardi”. Si tratta della più evidente dichiarazione di ineguaglianza. Se c’è un “Prima”, c’è sempre un “Dopo”, cioè una gerarchia: l’esatto contrario del disposto costituzionale.
Questa ispirazione discriminatoria tra i cittadini non è mai venuta meno nella politica della destra italiana.
Da cosa deriva infatti la proposta di riforma costituzionale della “autonomia differenziata”, se non da questa idea di rompere il patto solidaristico tra Nord e Sud dell’Italia?
Qual è il substrato ideologico se non la discriminazione nei confronti delle donne quello che anima una proposta di legge come quella “Pillon”? La discriminazione verso le donne è la più grande dichiarazione di ineguaglianza e la più evidente proposta gerarchica. L’idea della società gerarchica, assieme al razzismo ed alla propensione alla guerra ed alla violenza, è un caposaldo di ogni fascismo.
Questi sono alcuni esempi su cui è necessario riflettere per avere ben chiaro che l’attacco ai valori fondanti della Costituzione è ampio e quotidiano.
Abbiamo saputo reagire a tutto questo? Penso di sì, anche perché abbiamo sempre cercato di farlo assieme ad altri partiti e movimenti. Non da soli.
Ovviamente non si tratta di essere sempre soddisfatti o compiaciuti, ma di riproporsi di camminare su di una strada giusta e comune. È stato importante, in questa prospettiva, costruire un percorso comune con 23 associazioni, partiti e sindacati per chiedere al Presidente della Repubblica lo scioglimento delle associazioni organizzazioni fasciste. Nel pieno rispetto del dettato costituzionale.
Ho detto prima che dobbiamo reagire a tutto questo, come è giusto e necessario. Ma non è sufficiente. Dobbiamo anche “agire”, cioè operare in autonomia e propositività, senza farci necessariamente dettare l’agenda dagli eventi della politica o della cronaca. Per questa ragione penso che dobbiamo mettere in cantiere per l’inizio dell’anno prossimo una grande iniziativa antifascista e antirazzista che rilanci in modo alto e forte nell’irriconoscibile Italia di oggi i valori e i principi della Resistenza e della Costituzione. È ancora il tempo dei partigiani!”