Congresso. Verso il 3 marzo.
Di Athena Pesando
La Convezione Nazionale del Partito Democratico ha ufficializzato i tre candidati, votati dagli iscritti ai circoli, che concorreranno alle primarie per diventare segretari del partito. Il primo in ordine di voti è stato Nicola Zingaretti, seguito da Maurizio Martina e da Roberto Giachetti.
L’evento ha coinvolto mille iscritti provenienti da tutta Italia, che hanno preso treni e aerei per poter essere presenti. L’umore generale era sicuramente denso di emozioni e voglia di rivincita nei confronti delle scorse elezioni. I temi trattati sono stati soprattutto inerenti al bisogno di ritrovare una nuova dimensione di unità all’interno del partito, e di mettere l’accento su ciò che accomuna più che su ciò che potrebbe dividere, per poter contrastare l’attuale governo giallo-verde.
Il primo intervento è stato quello di Giachetti, seguito da Martina, che ha voluto insistere su come sia importante in questo momento storico essere uniti <Vorrei subito autodenunciarmi: i miei avversari non sono Giachetti e Zingaretti, i miei avversari sono Salvini, Di Maio, Berlusconi – poi ha continuato – il PD che proponiamo tutti noi è il PD che costituisce l’alternativa a tutto questo>. Tra tutti gli argomenti toccati quelli che hanno suscitato reazioni più vive, al punto di portare molti presenti ad alzarsi per applaudire, sono stati i riferimenti alla legge Pillon e all’intervento attivo di Martina sulla nave Sea Watch.
Zingaretti durante il suo intervento ha citato Hanna Arendt, famosa scrittrice de “La banalità del male” dove racconta il processo di Eichmann <Hannah Arendt ci ricorda, parlando delle tragedie del 900 come spesso tutto è partito da apparentemente piccole fratture, piccoli gesti, piccoli soprusi che non hanno trovato una reazione immediata. A noi spetta suscitare questa reazione, subito e nel modo più ampio. La storia dunque ci sta indicando di nuovo una funzione possibile, aprendo uno spazio a noi il compito di renderlo vivo>.<Io non so dove sarò tra 10 anni, ma so qualsiasi cosa accada, che di fronte all’egoismo, all’intolleranza, al razzismo noi saremo sempre dall’altra parte. Che il lavoro senza diritti sarà sempre sfruttamento, che di fronte e regimi come quello di Maduro noi saremo sempre con l’Europa per riportare la democrazia, che di fronte alla violenza delle Mafie che ci rubano la libertà saremo sempre per la legalità, che di fronte al ritorno al Medioevo proposto dalla legge Pillon noi solleveremo l’Italia per impedire che quella legge venga approvata>.
I candidati sono stati accolti da parecchi applausi e complimenti, un signore anziano durante i discorsi si è più volte alzato, evidentemente emozionato, gridano <unità> e applaudendo. La speranza generale è che chiunque diventerà il nuovo segretario riesca a risollevare il PD, a tornare nei cuori delle persone comuni, in modo da costituire una forte e presente alternativa al governo di destra.